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In fondo, il mondo è fatto per finire in un bel libro.
Stéphane Mallarmé
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Giuseppe Culicchia Mi sono perso in un luogo comune Ma quanto siamo stupidi? E soprattutto: come? Inutile girarci intorno: ogni volta che ci scappa una frase fatta, è l'ottusità del mondo che si sta impossessando di noi. Perché capita a ciascuno di noi, molte volte al giorno, di perdersi in un luogo comune. E questo libro ci farà ridere, prima di tutto di noi stessi. «ADDOMINALI Ciò che conta in un uomo oltre alla carta di credito. Io che non ho mai badato a queste cose, un giorno ho scoperto che avrei dovuto averceli a tartaruga. Sono subito corso a specchiarmi, e ho constatato che invece ce li avevo a foca. Avete presente le foche? Ecco, io ne ho una che dorme beata lí dove dovrebbe esserci una tartaruga. Ora, quanto è tenera una foca addormentata? Perché svegliarla? E come dirle che dovrebbe sloggiare per far posto a una tartaruga?» Giuseppe Culicchia (Torino 1965) ha pubblicato il suo primo romanzo Tutti giú per terra nel 1994 (Premio Grinzane Cavour Autore esordiente 1995). Tra gli altri suoi libri ricordiamo Il paese delle meraviglie (Garzanti 2004) e il fortunato Torino è casa mia (Laterza 2005). Per Einaudi ha tradotto American Psycho e Lunar Park di Bret Easton Ellis e ha pubblicato Ritorno a Torino dei signori Tornio (2007) e Mi sono perso in un luogo comune (2016).
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