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In fondo, il mondo è fatto per finire in un bel libro.
Stéphane Mallarmé
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Piero Gobetti Carteggio 1923 Come ogni carteggio debitamente ricostruito, quello di Piero Gobetti restituisce precisi contesti e trame di rapporti interpersonali, individua lacune della documentazione e rimozioni della memoria postuma, costituendo una sorta di «autobiografia involontaria» dell'autore. Il Carteggio 1923 di Piero Gobetti porta alla luce gli eventi e le strategie di un anno che fu cruciale per il ventiduenne direttore de «La Rivoluzione Liberale»: nel giro di pochi mesi, a fronte della precoce persecuzione del governo fascista, Gobetti compí quelle scelte insieme politiche, di vita e di lavoro, che fecero di lui un personaggio pubblico, portatore di un nuovo progetto politico. Il «liberalismo agonistico» di Gobetti si manifestò nella Piero Gobetti editore, fondata nel marzo 1923 come «casa editrice di opposizione e di avanguardia», spazio nuovo che attirò politici autorevoli e giovani letterati esordienti equamente dal Nord, Centro e Sud della penisola. Dalle lettere appare anche già matura la disponibilità di Gobetti ad affiancare, in vista delle elezioni politiche del 1924, all'azione culturale l'organizzazione politica tramite gruppi di opposizione.
Di Piero Gobetti Einaudi ha pubblicato: Coscienza liberale e classe operaia (1951), Scritti politici (1960), Scritti storici, letterari e filosofici (1969), Scritti di critica teatrale (1974), Risorgimento senza eroi e altri scritti storici (1976), Paradosso dello spirito russo e altri scritti sulla letteratura russa (1976), Lettere 1918-1926 (con Ada Gobetti,ultima edizione 2017), La Rivoluzione Liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia (1995 e 2008) e Carteggio 1923 (2017). |
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Piero Gobetti (1901-1926) occupa una posizione atipica nella storia del pensiero politico italiano. Padre dell'antifascismo intransigente, è stato a lungo, e in una certa misura è tuttora, oggetto di un «uso pubblico»: rivendicato come eredità simbolica da liberalsocialisti e azionisti, comunisti, liberali, sinistra democratica da una parte; contestato per il suo liberalismo rivoluzionario dall'altra. Meno esplorato è stato il suo pensiero dal punto di vista storico, che invece ne può fornire le chiavi di lettura: un'esperienza maturata in meno di otto anni, nel periodo culminante della crisi italiana ed europea del primo dopoguerra, dovrebbe essere letta nel suo farsi e nel contesto in cui si è definita.
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