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Ogni libro è un capitale che silenziosamente ci dorme accanto, ma che produce interessi incalcolabili.
Johann Wolfgang Goethe
Martín CaparrósLa fame
F come Fame. La crisi mortale del nostro tempo. Un saggio, un reportage, una denuncia spietata del nostro silenzio. «Conosciamo la fame, siamo abituati alla fame: abbiamo fame due, tre volte al giorno. Nelle nostre vite non esiste niente che sia piú frequente, piú costante, piú presente della fame - e, al tempo stesso, per la maggior parte di noi, niente che sia piú lontano dalla fame vera». Per comprenderla, per raccontarla, Martín Caparrós ha viaggiato attraverso l'India, il Bangladesh, il Niger, il Kenya, il Sudan, il Madagascar, l'Argentina, gli Stati Uniti, la Spagna. Lí ha incontrato persone che, per diverse ragioni - siccità, povertà estrema, guerre, emarginazione - soffrono la fame. La fame è fatto delle loro storie, e delle storie di coloro che lavorano in condizioni molto precarie per mitigarla e di coloro che vi speculano sopra, affamando tanta gente. La fame intende, soprattutto, svelare i meccanismi che fanno sí che quasi un miliardo di persone non mangino quanto è necessario. Un prodotto ineludibile dell'ordine mondiale? Il frutto della pigrizia e dell'arretratezza? Un affare di pochi? Un problema in via di soluzione? Il fallimento di una civiltà? Un libro scomodo e appassionato, una cronaca che riflette e un saggio che racconta, un pamphlet che denuncia una vergogna intollerabile e cerca vie di uscita per eliminarla con urgenza. Martín Caparrós (Buenos Aires 1957) si è laureato in storia a Parigi, ha vissuto a Madrid e New York, ha diretto riviste di libri e di cucina, ha viaggiato in mezzo mondo, ha tradotto Voltaire, Shakespeare e Quevedo, ha vinto il Premio Planeta, il Premio Rey de España e una Fellowship Guggenheim. È autore di una trentina di libri. Il suo romanzo Los Living ha ricevuto nel 2011 il Premio Herralde. Il suo ultimo romanzo Comí è stato pubblicato nel 2013 con grande plauso della critica. In Italia sono stati pubblicati Il ladro del sorriso (2006), Non è un cambio di stagione. Un iperviaggio nell'apocalisse climatica (2011) e, per Einaudi, La fame (2015).
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Recensioni recensione di Raffaele Liucci sul Domenicale del Sole 24 ore. (leggi) |
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