E vissero felici econtenti

Racconti di matrimonio

«Nessuna lingua saprebbe esprimere la gioia di due creature unite in matrimonio. Nessuna mente sarebbe in grado di immaginarla ».
Geoffrey Chaucer

Ci sono coppie felici dal primo giorno allultimo, e non c'è nulla che le separi. Ci sono unioni che vanno in crisi all'improvviso, per un dettaglio insignificante. Ci sono giovani innamorate dei sogni, e vecchie signore innamorate dell'amore. Ci sono adulteri disorientati che confondono l'amante con la moglie e la moglie con l'amante...
E soprattutto ci sono loro, d'amore o d'interesse, tragici o fiabeschi, perfetti o scombinati: i matrimoni. Raccontati, in questa originale e suggestiva antologia, dalle penne dei piú grandi scrittori di ogni epoca e letteratura.
«Il matrimonio è senz'altro un tema primario della letteratura universale, quasi ineludibile, che ha appassionato attraverso i secoli autori di ogni provenienza», scrive la curatrice Francesca Frigerio nella prefazione a questa nuova antologia, una raccolta di racconti sul matrimonio che affronta una grande varietà di situazioni coniugali - più o meno felici, limpide, burrascose o tragiche - narrate da alcune delle penne dei più celebrati scrittori di ogni epoca e letteratura.
E vissero tutti felici e contenti si apre con Un tempo di Guy de Maupassant, per poi svilupparsi in sei sezioni tematiche, ciascuna dedicata a un particolare spaccato o «variante sul tema dei tormenti matrimoniali, dei sogni e dei voti infranti». Perché si sa, «un matrimonio che non venga messo alla prova fatica a diventare il motore di una storia». Tra gli altri, incontriamo così Marchesa Colombi, Mark Twain e Matilde Serao nell'Arte di accasarsi, i fratelli Grimm, Virginia Woolf e Kawabata Yasunari in Matrimoni da favola, Katherine Mansfield, Henry James e Alice Munro in Chiedimi se sono felice. E ancora Giovanni Boccaccio e Anton Cechov in Storie di adulteri disorientati, Luigi Pirandello e E. A. Poe e Chitra Banerjee Divakaruni in Finché morte non vi separi, per arrivare al Lieto fine, affidato a Margaret Atwood.