...se non ci fossero i libri, noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini.

Cardinale Bessarione

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Articoli

Ventura, La regola del gioco

collana: Super ET Opera Viva
editore: Einaudi
data pubblicazione: 10/10/2023
pagine: X - 222
prezzo: € 15,00
ISBN: 9788806259051
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formato: brossura
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Raffaele Alberto Ventura

La regola del gioco

Comunicare senza fare danni

 

La comunicazione è un gioco molto serio: tutto quello che diciamo e scriviamo può essere usato contro di noi. Le trasformazioni sociali, culturali e tecnologiche dell'ultimo decennio hanno cambiato le carte in tavola. Viviamo negli stessi spazi reali o virtuali, ma parliamo tutti «lingue» differenti. Questo libro aiuta a orientarsi nel mondo nuovo.

Comunicare è come respirare: lo facciamo tutti, in ogni momento. Comunichiamo con la voce, con il corpo e sempre di piú – chi lo avrebbe detto trent’anni fa? – per iscritto, attraverso Internet e i social network. Lasciamo tracce durature e siamo letti potenzialmente da chiunque. Cosa potrebbe andare storto in questo processo? Molte cose. Potremmo offendere un solo individuo, se va bene, o un milione di persone in una volta sola, se va malissimo. Potremmo compromettere per sempre la nostra immagine pubblica, renderci ridicoli o essere considerati dei mostri. Già, i tempi sono cambiati, e quello che solo una decina di anni fa sembrava inoffensivo è diventato piú serio; tutto ciò che prima si faceva con leggerezza richiede oggi una nuova gravità. Ma attenzione, i tempi non cambiano mai in maniera uniforme, non è mai esistito e non esiste un unico «spirito del tempo»: cosí ci ritroviamo a muoverci tra sensibilità differenti, tra contesti in cui «non si può piú dire niente» e altri in cui si dice molto, persino troppo. Se il respiro è un dono innato, la comunicazione richiede invece competenze articolate. Come prima cosa bisogna imparare un alfabeto e una lingua, questo diamolo per scontato. Ma dobbiamo inoltre conoscere i codici culturali: ovvero quello che si può dire o non si può dire in funzione del luogo, del momento e dell’interlocutore che ci troviamo davanti. Perlomeno se vogliamo controllare il modo in cui verremo giudicati noi che parliamo. Insomma: se non vogliamo fare danni.

 

Raffaele Alberto Ventura è analista per il Groupe d'études géopolitiques di Parigi e scrive sulla rivista «Esprit», dopo avere lavorato per un decennio nel marketing presso un grande editore francese. È autore dei saggi Teoria della classe disagiata e La guerra di tutti (minimum fax 2017 e 2019). Per Einaudi ha pubblicato Radical choc. Ascesa e caduta dei competenti (2020) e La regola del gioco. Comunicare senza fare danni (2023). Ha scritto per «Domani», «Wired», «Esquire» e «Harvard Business Review Italia».

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