Ecco quello che non si dovrebbe mai cessare di essere: dei lettori, dei lettori puri, che leggono per leggere, che sanno leggere che, insomma, leggono e basta...

Charles Péguy

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Delillo, Rumore bianco

collana: Supercoralli   
editore: Einaudi
data pubblicazione: 17/01/2023
pagine: 424
prezzo: € 21,00
ISBN: 9788806255633
a cura di:
traduzione di: Federica Aceto
argomento: narrativa straniera
formato: rilegato
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Don DeLillo

Rumore bianco

 

NUOVA TRADUZIONE

Fin dalla sua prima apparizione nel 1985, Rumore bianco di Don DeLillo si è imposto come un vero e proprio romanzo di culto, apice del postmoderno americano: non a caso il successo di critica e di pubblico culminò con la vittoria del National Book Award. Meno scontato era prevedere che nei decenni successivi Rumore bianco avrebbe continuato a essere la piú precisa, divertente e inquietante mappa per orientarsi nei tempi nuovi e sconosciuti in cui la civiltà occidentale stava entrando. È come se, nei quasi quarant’anni che ci dividono dall’uscita del libro, la realtà si fosse messa di impegno per adeguarsi e coincidere sempre piú con l’immaginazione di DeLillo. Oggi piú che mai quelle di Rumore bianco sono le pagine a cui tornare per fare i conti con la nostra ossessione per le merci, la fascinazione per i disastri, la dipendenza drogata dall’informazione, il terrore in tutte le sue varianti, la paura che come una frequenza bassissima penetra costantemente nelle nostre vite, «onde e radiazioni», «il culto delle star e dei morti». Ma questo classico moderno è anche, e qui sta ulteriormente la grandezza di DeLillo, la satira feroce di chi ama i concetti piú delle persone, una commedia famigliare esilarante, la tenerissima storia di un matrimonio, sghembo e fallibile, umano e pieno d’amore. Rumore bianco è diventato cosí uno dei romanzi piú influenti e amati dagli scrittori delle generazioni successive, a partire da David Foster Wallace e Jonathan Franzen, e tanti altri autori anche italiani. Nel 2022, Noah Baumbach ne ha tratto un film con Adam Driver e Greta Gerwig distribuito da Netflix e presentato come film d’apertura alla 79a Mostra di Venezia. Einaudi lo ripropone in una nuova traduzione a firma di Federica Aceto che ne restituisce la freschezza e l’incredibile modernità, tanto che anche chi l’ha già letto avrà l’impressione di scoprirlo ora per la prima volta.

 

Don DeLillo è nato nel 1936 nel Bronx da una famiglia di origine italiana. È uno scrittore già riconosciuto quando, nel 1985, vince il National Book Award per Rumore bianco. Due volte finalista al Pulitzer (per Mao II nel 1992 e Underworld nel 1998), vincitore del PEN/Faulkner Award per Mao II, nel 1999 viene insignito, primo scrittore statunitense, del Jerusalem Prize. Seguiranno, tra i numerosi riconoscimenti, il PEN/Saul Bellow Award for Achievement in American Fiction nel 2010 e il Library of Congress Prize for American Fiction nel 2013. Presso Einaudi ha pubblicato: Underworld, Libra, Body Art, Valparaiso, Cosmopolis, Mao II, La stanza bianca, Giocatori, Running Dog, Rumore bianco, Love-Lies-Bleeding, I nomi, L'uomo che cade, Americana, Contrappunto, Great Jones Street, Punto omega, La stella di Ratner, L'angelo Esmeralda, End zone, Zero K e Il silenzio.

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