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I libri che da tanto tempo hai in programma di leggere, i libri che da anni cercavi senza trovarli, i libri che riguardano qualcosa di cui ti occupi in questo momento…
Italo Calvino
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Geoffrey ChaucerOpereIn due volumi quasi tutte le opere di Chaucer: un'occasione unica per conoscere quello che viene ritenuto il padre fondatore della letteratura in lingua inglese. Volume primo Indice Geoffrey Chaucer (1340 ca. - 1400), figlio di un agiato commerciante di vini e di una ricca ereditiera, fu amministratore, diplomatico e ambasciatore della Corona d'Inghilterra; per volere di Edoardo III fu in Italia tra il 1372 e il 1373. Fu sepolto nell'abbazia di Westminster, in quello che piú tardi sarebbe diventato il "Poet's Corner", il pantheon delle arti britanniche Piero Boitani docente di letterature comparate presso l'Università "La Sapienza" di Roma, è uno dei maggiori studiosi di Chaucer a livello mondiale. Ha pubblicato tra l'altro Il tragico e il sublime nella letteratura medievale (il Mulino, 1992), L'ombra di Ulisse (il Mulino, 1992), Ri-scritture (il Mulino, 1998) e Sulle orme di Ulisse (il Mulino, 1998). Per Einaudi ha curato l'edizione delle Opere di Chaucer ("I millenni"). |
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Le radici della narrazione moderna Murasaki Shikibu, La storia di Genji |
Romanzo cavalleresco scritto in catalano nel XV secolo, un'opera affascinante e fortemente innovativa: ha aperto le strade della narrazione moderna con personaggi che «maturano» attraverso le vicende raccontate nel libro e che dimostrano un'interiorità e una dimensione psicologica effettivamente in anticipo sui tempi, oltre le schematizzazioni tipologiche medievali. Un punto di forza del libro, oltre le parti epiche e guerresche, riguarda l'amore e la sessualità, trattati molto esplicitamente, con arditezza di situazioni e di linguaggio che ancora oggi possono colpire.
La storia principale è quella di Tirante il Bianco, gentiluomo bretone, campione di tornei cavallereschi, che riesce con il coraggio e con l'ingegno a liberare l'isola di Rodi dall'assedio del sultano di Babilonia, dopodiché viene cooptato dall'imperatore di Costantinopoli per condurre la guerra contro i Turchi. Tirante si innamora della figlia dell'Imperatore, Carmesina, e Carmesina di lui, ma una serie di equivoci e di vicende allontana i due innamorati fino a che Piacerdimiavita, forse il personaggio piú amabile e divertente di tutto il libro, non riesce a farli finalmente congiungere carnalmente. Ma ancora molte altre storie, pubbliche e private, si alterneranno prima di arrivare al finale, che non sarà lieto né per Tirante né per Carmesina.
“E’ il Tirante un romanzo di cavalleria? Un romanzo storico? Un romanzo erotico? Un romanzo psicologico? Insomma cosa è? Appunto un romanzo totale, dichiara Vargas Llosa, un testo che permette, e sollecita, letture plurali, perfino antipodi che, molteplici e tanto svariate per cui basta infilare la via della univocità per poi trovarsi impaniato fra mille sorprese e irresolubili contraddizioni.”
“Cervantes lo definisce il «migliore libro del mondo» sottolineando che «qui mangiano i cavalieri e dormono e muoiono nei propri letti e fanno testamento prima della morte, con cose tali di cui tutti i restanti libri di questo genere mancano…». Il punto centrale del discorso martorelliano, il fondamento e
l’ importanza dell’ opera risiedono nella rappresentazione realistica dei personaggi e delle azioni, , nella determinazione con cui si persegue una concretezza ancorata al vero e proprio vivere umano, terreno, naturale”.
(l paragrafi tra virgolette sono tratti da “Tirante il Bianco” di Giuseppe E. Sansone in Il Romanzo - vol. I, La cultura del romanzo a cura di Franco Moretti pp. 614-615)
Paolo Cherchi dà del romanzo di Martorell una traduzione che è filologicamente corretta, ma anche estremamente leggibile e godibile per il lettore di oggi.
Joanot Martorell nacque a Valencia nel 1411. Il padre era ciambellano del re d'Aragona, suo cognato era Ausiàs March, il piú grande poeta catalano del Quattrocento. Fu un cavaliere molto litigioso, spesso impegnato in duelli con altri nobili per i motivi piú vari. Morí nel 1465. Scrisse un primo romanzo di tipo cavalleresco, il Guillem de Vàroic, ancora di gusto arcaico. Alcuni studiosi gli attribuiscono anche il Flor de cavalleria. Il suo capolavoro, il Tirant lo Blanch, fu pubblicato soltanto postumo, nel 1490.
Filologo romanzo, Paolo Cherchi ha insegnato per molti anni letteratura italiana e spagnola alla University of Chicago. Per Einaudi ha curato il Millennio di Tommaso Garzoni, La piazza universale di tutte le professioni del mondo (1996) e il Millennio Tirante il Bianco di Joanot Martorell (2013). Tra i suoi libri: La metamorfosi dell¿Adone (Longo 1996); Polimatia di riuso. Mezzo secolo di plagio (1539-1589) (Bulzoni 1998); L¿onestade e l¿onesto raccontare del «Decameron» (Cadmo 2004); Verso la chiusura. Saggio sul «Canzoniere» di Petrarca (il Mulino 2008); La rosa dei venti. Una mappa delle teorie letterarie (Carocci 2011).