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Ottieri, Opere scelte - i Meridiani

collana: i Meridiani
editore:  Mondadori
data pubblicazione: 2009
pagine: CXXVI-1810
prezzo: € 80,00
ISBN:  978880458351
a cura di: Scelta dei testi e saggio introduttivo di Giuseppe Montesano
Cronologia di: Maria Pace Ottieri. Notizie sui testi e Bibliografia a cura di Cristina Nesi
traduzione di: 
argomento:
formato: rilegato con astuccio
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Ottiero Ottieri

Opere scelte

 

Insieme a Paolo volponi, Ottieri, col suo Donnarumma all’assalto, è il più importante narratore del mondo industriale e delle sue contraddizioni, oltre a essere lo scrittore italiano che più di ogni altro nel secondo Novecento ha raccontato il disagio psichico. Autore autobiografico per eccellenza («non scrivo col mestiere, ma con la vita»), nelle proprie opere non ha fatto mistero né del conflitto col padre, proprietario terriero fascista, né del tentativo di dedicarsi a un lavoro “normale” nell’Olivetti degli anni Cinquanta, né delle cinque successive psicoanalisi, né della passione per le mondanità del jet set, né infine dell’ossessione per le donne e l’alcol. Di questa vita la figlia Maria Pace, a sua volta scrittrice, ci dà nella Cronologia un magistrale ritratto, impudico e tenerissimo.

Il poeta osceno. Cronologia. Nota sulla scelta dei testi. Donnarumma all’assalto. La linea gotica: taccuino 1948-1958. L’irrealtà quotidiana. Contessa. Il poema osceno. Cery. Notizie sui testi. Bibliografia.

 

 

Ottiero Ottieri (Roma 1924 - Milano 2003) esordisce nel 1954 con Memorie dell'incoscienza, opera in cui rivive le traumatiche esperienze della guerra. Già a partire dal romanzo successivo, Tempi stretti (1957), individua uno specifico terreno d'indagine nel mondo alienato e stravolto dagli ingranaggi della tecnologia. In questo filone si colloca la sua opera più nota, Donnarumma all'assalto (1959), sulla caotica industrializzazione del Sud, mentre in La linea gotica (1962) e L'impagliatore di sedie (1964) compare l'altro filone della sua ispirazione, cioè l'appunto clinico. All'attenzione per il mondo industriale vanno ascritti L'irrealtà quotidiana (1966), Il campo di concentrazione (1972), Il divertimento (1984). Viaggi negli abissi della psiche malata sono anche le raccolte di versi Il pensiero perverso (1971) e La corda corta (1978). La centralità autobiografica di una "follia" sofferta e difesa ispira l'opera poetica successiva: L'infermiera di Pisa (1991), Il palazzo e il pazzo (1993), La psicoterapeuta bellissima (1994), Poema osceno (1996), in versi e in prosa. Recentissimi sono De morte (1997), Una tragedia milanese (1998), Cery (1999), Un'irata sensazione di peggioramento (2002).

 

 

 

 

 

 

     

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