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…i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità permanente.
Francesco Petrarca
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Jimi HendrixZeroLa mia storia «Quando salgo sul palco e canto, quella è tutta la mia vita. La mia religione. Io sono la Religione Elettrica». Il piú grande chitarrista di tutti i tempi. Una parabola artistica folgorante durata appena quattro anni. Il cui mito continua a rifulgere. Sul genio artistico di Jimi Hendrix moltissimo è stato scritto e detto. Mancava però la sua versione. Ed eccola in questo libro. Jimi Hendrix ha lasciato una quantità di scritti: cartoline, lettere, appunti, interviste, testi di canzoni e poi diari, poesie e discorsi on stage. Zero ripropone questi materiali in forma cronologica e narrativa. Restituendoci uno struggente autoritratto, il racconto di una vita breve e sulfurea che ha cambiato la musica per sempre. Alan Douglas è un produttore cinematografico e musicale. Era un amico di Hendrix ed ha prodotto molti dei suoi dischi postumi. Peter Neal è un documentarista. Tra il '67 e il '68 ha girato un biopic su Hendrix, intitolato Experience (l'unico a lui dedicato a essere proiettato mentre Jimi era ancora in vita) e molte altre pellicole sul mondo della musica. Insieme hanno selezionato e dato forma agli scritti di Jimi Hendrix che costituiscono questo libro, nato dal lavoro di ricerca dei due curatori per un film sul musicista. «Pur utilizzando le sole fonti certificate, abbiamo messo insieme un dossier gigantesco. C'era materiale in sovrabbondanza perché durante i quattro anni trascorsi sotto i riflettori Jimi ha rilasciato interviste di continuo. Inoltre era uno scrittore incallito: si serviva della carta da lettere degli alberghi e di fogli sciolti, pacchetti di sigarette, tovaglioli e tutto ciò che gli capitava sottomano. Nell'esaminare il materiale disponibile si ricava la netta impressione che Jimi abbia lasciato un racconto di sé vasto e notevole, per quanto frammentario e talvolta ellittico. Insomma, io e Alan abbiamo avvertito l'esigenza di dare a Jimi un'occasione per illustrare la sua personale visione della vita e della musica in mezzo a una pletora di leggende e mezze verità. Zero è il risultato della riorganizzazione di questo materiale secondo una logica narrativa». «Alla mia morte ci sarà una jam-session, puoi giurarci. Voglio che tutti diano il massimo e si sballino. E conoscendomi, finirò per cacciarmi nei guai al mio stesso funerale. Il volume sarà alto, e ci sarà la nostra musica. Non voglio canzoni dei Beatles, ma qualche pezzo di Eddie Cochran e parecchio blues. Roland Kirk verrà di certo, e farò di tutto perché non manchi Miles Davis, sempre che abbia voglia di passare. Per una cosa cosí varrebbe quasi la pena morire. Solo per il funerale. È strano il modo in cui la gente dimostra il proprio amore per chi muore. Devi morire prima che ti riconoscano qualcosa. Una volta morto, sei pronto per la vita. Quando non ci sarò piú non smettete di metter su i miei dischi». Alan Douglas è un produttore cinematografico e musicale. Era un amico di Hendrix ed ha prodotto molti dei suoi dischi postumi.
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