collana: Frontiere |
editore: Einaudi |
data pubblicazione: 2013 |
pagine: 200 |
prezzo: € 18,50
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ISBN:9788806215101 |
a cura di: |
traduzione di: |
argomento: |
formato: rilegato |
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Adriana Zarri
Quasi una preghiera
«Ecco che dopo il dolce autunno, è arrivato l'inverno. Tu sai Signore che io amo pregarti seguendo i ritmi stagionali perché la preghiera non è una petizione astratta o un parlare con te che prescinda dalla vita, dalle emozioni, dai colori che vedono i nostri occhi, dagli odori che vengono dal suolo. La nostra preghiera è immersa nella vita e non se ne può scostare». Adriana Zarri, Quasi una preghiera
Un calendario dall'eremo. Un almanacco pieno di odori, di alveari ricchi di miele, di rane che tonfano nelle acque dei torrenti, di feste per la vendemmia e di celebrazioni liturgiche. Quasi preghiere da ricordare la sera, da meditare al mattino, da tenere accanto per vivere ogni giorno la vita. Pagine tenaci dove ripararsi dalle ansie quotidiane e far sentire forte e chiara la propria voce e il proprio impegno.
La preghiera è spesso intesa come un recitar formule e un domandar cose. Per Adriana Zarri, invece, le formule sono soltanto il vestito che ci mettiamo addosso ma la sostanza resta sotto. La preghiera è piuttosto un parlare portando con sé tutte le nostre interrogazioni, osservazioni, lamenti. Con dolci abbandoni e fantasiose svagatezze più ancora che con calcolate richieste. In queste pagine c'è un interlocutore costante, un «tu». Questo tu e il Signore, naturalmente, e nello stesso tempo è un uomo vicino agli altri uomini e alle loro vite. Perchè queste non sono preghiere, ma quasi preghiere, sono un diversamente pregare. Sono conversazioni, canti, riflessioni, indignazioni e meditazioni sul mondo e sulla natura. «Perchè io amo pregare seguendo il ritmo stagionale», dice Adriana Zarri, e proprio le stagioni sono le quattro grandi articolazioni di questo libro. C'è l'inverno con cui inizia e si chiude l'anno: i giorni sono freddi e corti, eppure l'inverno e utile e la neve è bella: «Sotto la neve pane», dice il proverbio. Già a febbraio il filo d'erba inizia a premere tenacemente sotto la cresta della terra per vedere il sole. C'è la primavera, il momento dell'anno in cui il terreno che pareva morto rivive, il cielo cambia di colore e si celebra la Resurrezione che, come accade nella natura, è un riaprirsi alla vita. C'è l'estate, stagione panica, in cui è bello distendersi per terra e sentire il suolo crepitare sotto i nostri corpi. C'è l'autunno che un po'è morte e gli alberi sono spogli, ma è anche il periodo in cui si spilla il vino nuovo e si celebrano i santi. Non i santi «deboli e dolciastri», ma piuttosto quelli che tengono gli strumenti dei mestieri in mano e sono proprio come noi: «Gente che si accorge del sole che nasce e che tramonta, che vede quando viene l'inverno e ripone gli abiti estivi nell'armadio». Quasi una preghiera è una sorta di calendario dall'eremo che, con estrema naturalezza, mette insieme le occasioni liturgiche e quelle quotidiane, perchè nel mondo di silenzio e contemplazione di Adriana Zarri il ritmo della natura e dell'anima scorre insieme. Così come Un eremo non è un guscio di lumaca, anche questo è un libro che parla a tutti: credenti e non credenti, a chi ama starsene in silenzio e a chi invece vuole far sentire alta e forte la propria voce.
Adriana Zarri (1919-2010) è stata teologa di linea conciliare ancor prima del Concilio Vaticano II. Ha partecipato a trasmissioni televisive fra cui Samarcanda con Michele Santoro e ha scritto su giornali e riviste: «il manifesto», «Rocca», «Concilium», «Avvenimenti». Dal 1975 ha vissuto in campagna scegliendo una vita eremitica, coltivando la terra, allevando animali e scrivendo. Fra le molte opere narrative e saggistiche ricordiamo: L'impazienza di Adamo (1964), Erba della mia erba (1981), Dodici lune (1989), Vita e morte senza miracoli di Celestino VI (2008). Nel 2011 esce per Einaudi Un eremo non è un guscio di lumaca, libro che ha come nucleo portante Erba della mia erba (Cittadella editrice 1981) a cui l'autrice ha aggiunto altre pagine nuove e inedite. Nel 2012 Einaudi ha pubblicato Teologia del quotidiano (Vele) e nel 2013 Quasi una preghiera (Frontiere).
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