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Luzzatto, I bambini di Moshe


collana: Einaudi Storia
editore: Einaudi
data pubblicazione: 16/01/2018
pagine: XIV - 394
prezzo: € 32,00
ISBN: 9788806226060
a cura di:
traduzione di:  
argomento: storia
formato: rilegato
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Sergio Luzzatto

I bambini di Moshe

Gli orfani della Shoah e la nascita di Israele

 

Una storia tragica e picaresca insieme, un'odissea di lutto e di riscatto, dai confini tanto larghi quanto l'intera storia degli ebrei sommersi e degli ebrei salvati.

Sergio Luzzatto racconta qui l'avventura di un numero sorprendente di bambini ebrei, scampati alla Soluzione finale e rifugiati nell'Italia della Liberazione: circa settecento giovanissimi polacchi, ungheresi, russi, romeni, profughi dopo il 1945 tra le montagne di Selvino, nella Bergamasca. E racconta l'avventura di Moshe Zeiri, il formidabile ebreo galiziano che, ponendosi alla guida dei bambini salvati, consentirà loro di rinascere da cittadini del nuovo Israele. Questa è la storia di una redenzione. Tragicamente privati di una famiglia, di una casa, di una lingua, irreparabilmente derubati di ogni loro passato, gli orfani della Shoah vedono dischiudersi, grazie agli emissari sionisti, la prospettiva di un futuro nella Terra promessa: un futuro da costruire tutti insieme, maschi e femmine, come in una grande famiglia riunita in un «kibbutz Selvino».

I bambini di Moshe sono orfani della Shoah rinati alla vita nell'Italia della Liberazione. Sono giovanissimi ebrei d'Europa centrale e orientale sfuggiti allo sterminio nazista, che nel 1945 hanno incontrato un uomo come Moshe Zeiri: il militante sionista che fondò e diresse a Selvino, nella Bergamasca, l'orfanotrofio piú importante dell'Europa postbellica. Falegname per formazione, teatrante per vocazione, Moshe faceva parte di un piccolo gruppo di ebrei a loro volta originari dell'Europa centro-orientale. Giovani immigrati in Palestina negli anni Trenta, che fra il 1944 e il 1945 hanno risalito l'Italia come soldati volontari nel Genio britannico, per cercare di salvare il salvabile. Se non il loro «mondo di ieri», la civiltà yiddish irrimediabilmente distrutta, almeno gli ultimi resti del popolo sterminato. Dopo il drammatico suo incontro con i bambini sopravvissuti, Moshe Zeiri li organizza a Selvino in una specie di repubblica degli orfani, e attraverso l'educazione sionistica li prepara a una seconda vita. Non piú la vita rassegnata delle vittime, «laggiú», nelle terre di sangue della Soluzione finale, ma la vita libera e forte dei coloni di Eretz Israel, nella Terra promessa. D'altra parte, la storia dei bambini di Moshe è anche la storia di un'illusione. Perché dopo la guerra d'indipendenza del 1948, l'utopia del «kibbutz Selvino» avrebbe finito per scontrarsi, nello Stato di Israele, con la realtà di nuovi (e brutali) rapporti di forza.

 

Sergio Luzzatto insegna Storia moderna all'Università di Torino. Studioso della Rivoluzione francese e del Novecento italiano, da Einaudi ha pubblicato L'autunno della Rivoluzione (1994), Il corpo del duce (1998 e 2011), Il Terrore ricordato (2000), La crisi dell'antifascismo (2004), Padre Pio (2007 e 2009), Bonbon Robespierre (2009), Il crocifisso di Stato (2011), La mummia della repubblica (2011), Una febbre dal mondo (2016) e I bambini di Moshe (2018). Ha curato inoltre, con Victoria de Grazia, i due volumi del Dizionario del fascismo (2002-2003) e, con Gabriele Pedullà, i tre volumi dell'Atlante della letteratura italiana.

Recensioni   

recensione di Giulio Busi su Il Sole 24 Ore. (leggi)

recensione di Pierluigi Battista su Corriere della Sera. (leggi)

recensione di Elena Loewenthal su La Stampa. (leggi)

 

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