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Italo Calvino
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Frank WilczekUna bellissima domandaScoprire il disegno profondo della Natura Se ha senso considerare il mondo come un'opera d'arte, possiamo domandarci se sia un'opera d'arte ben riuscita. Il mondo fisico, considerato come un'opera d'arte - caratterizzata da simmetria, armonia, equilibrio, proporzione ed economia - , è meraviglioso? Un viaggio che da Platone e Pitagora giunge alla fisica dei giorni nostri. Da sempre l'innovativo lavoro di Frank Wilczek nella fisica quantistica è ispirato dalla sua ricerca di un piú profondo ordine della bellezza nella natura: dall'assunto che l'universo incarni forme bellissime le cui caratteristiche sono la simmetria - armonia, equilibrio, proporzione - e l'economia. Wilczek non è certo l'unico grande scienziato che traccia la sua rotta usando come bussola la bellezza. Come rivela in Una bellissima domanda, questa fu la base delle ricerche scientifiche a partire da Pitagora, il primo a sostenere che «tutto è numero», per arrivare a Galileo, Newton, Maxwell, Einstein e alle acque profonde della fisica del Novecento. Anche se gli antichi non avevano ragione riguardo a ogni cosa, la loro fede appassionata nella musica delle sfere si è rivelata giusta fino al livello quantistico. Esplorando il fitto intreccio tra le nostre idee sulla bellezza e sull'arte e la comprensione scientifica del cosmo, Wilczek ci porta alle frontiere attuali della conoscenza, dove le intuizioni essenziali delle idee quantistiche, persino le piú azzardate, applicano principî che siamo tutti in grado di comprendere. Le equazioni degli atomi e della luce sono quasi letteralmente le stesse equazioni che governano gli strumenti musicali e il suono; le particelle subatomiche, responsabili della maggior parte della nostra massa, sono determinate da semplici geometrie simmetriche. L'universo stesso, suggerisce Wilczek, sembra voler incarnare forme bellissime ed eleganti. Forse questa forza è l'eleganza pura dei numeri, forse il lavoro di un essere superiore, o forse una via di mezzo tra i due. In ogni caso, alla fine non ci allontaneremo mai dall'infinito e dall'infinitesimale, che tutto tiene insieme e collega. In questo libro affascinante ci viene offerta la rara opportunità di entrare nella mente di uno scienziato tra i piú creativi e perspicaci del mondo. La brillante riflessione di Frank Wilczek sulla realtà rivela la mirabile fusione di verità, bellezza e leggi profonde dell'universo. Brian Greene Frank Wilczek è Herman Feshbach Professor of Physics al MIT. È stato insignito del Premio Nobel per la fisica nel 2004, assieme a H. David Politzer e David J. Gross, per la scoperta della libertà asintotica in cromodinamica quantistica, originata da ricerche condotte nel 1973, quando era un giovane dottorando a Princeton. Di padre polacco e madre italiana, Wilczek è uno dei punti di riferimento della fisica teorica contemporanea, oltre che divulgatore d'eccezione. In Italia ha pubblicato La musica del vuoto. Indagine sulla natura della materia (Roma 2007) e, per Einaudi, La leggerezza dell'essere. La massa, l'etere e l'unificazione delle forze (2009) e Una bellissima domanda (2016). |
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