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Giulio Einaudi
Stefano Bartezzaghi M Una metronovela Un viaggio sentimentale, insolito e cuneiforme, dentro, e soprattutto sotto, Milano. Tra arrivi e partenze, amicizie lunghe una vita e disincontri quotidiani, orizzonte superiore e orizzonte inferiore, ricordi tenaci e attimi mancati, Stefano Bartezzaghi ci conduce in un insolito viaggio sentimentale nella sua città. E la sua linguacornucopia scava nell'ovvio e nel mediocre del quotidiano e dell'oggetto comune per produrre riverberi insoliti, lampi di ricordi, nuovi angoli di osservazione, storie frivole e serie di persone note o del tutto sconosciute che insieme a Milano ci raccontano anche un'altra possibile città. Magari la nostra. Stefano Bartezzaghi (Milano, 1962) viene da una famiglia di enigmisti - il padre, Piero, era un famoso cruciverbista - e come autore ha esordito con un rebus nel 1971. Collabora con «la Repubblica» con rubriche di giochi (Lessico e nuvole) e di linguistica (Lapsus). Per Einaudi ha pubblicato Sfiga all'ok Corral (1998), Lezioni di enigmistica (2001), Incontri con la Sfinge (2004), L'Orizzonte verticale (2007 e 2013), La posta in gioco (2007), il racconto Variazioni (nel volume collettivo Questo terribile, intricato mondo, 2008), Scrittori giocatori (2010), Una telefonata con Primo Levi (2012), Dando buca a Godot. Giochi insonni di personaggi in cerca di aurore (2012) e M. Una metronovela (2015).
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Recensioni «Sapessi com'è strano il cielo sotto Milano» di Massimo Recalcati - La Repubblica 15/04/2015 recensione di Aldo Grasso sul Corriere della sera. (leggi) |
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