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Dopo aver letto molto, scegli un pensiero che tu possa assimilare in quel giorno. Anch’io faccio così: del molto che leggo prendo sempre qualcosa. Lucio Anneo Seneca
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Diego De SilvaArrangiati, MalinconicoNon avevo capito niente. Mia suocera beve. Sono contrario alle emozioni Prendete la persona piú brillante che conoscete. Quella piú simpatica. Quella piú intelligente. Poi quella piú inconcludente, piú indecisa, piú insicura di sé. Mescolate bene, e avrete Vincenzo Malinconico. Semi-disoccupato, semi-divorziato, semi-felice, ma soprattutto avvocato d'insuccesso, nella vita Vincenzo Malinconico non raggiunge mai la piena sufficienza. C'è solo una cosa che sa fare davvero (e senza che mai nessuno glielo chieda): filosofeggiare. Che giri per le strade di Napoli imbattendosi nelle sue miserie e nelle sue grandezze o si ritrovi a difendere un becchino di camorra, che assista a un tragicomico reality in un supermercato o entri nello studio di uno psicoterapeuta di cui si sente piú medico che paziente, Vincenzo ha sempre un pensiero per la testa. Anzi, una miriade di pensieri che lievitano e che, di deriva in deriva, prendono il largo passando dall'amore alla giustizia, dal senso della vita a Sharon Stone, dai frigoriferi che la sua nuova ragazza continua a riempirgli fino alle canzoni di Raffaella Carrà. E proprio mentre seguiamo il filo dei suoi pensieri sempre fuori tema e i suoi buffi tentativi di autoanalisi, ci accorgiamo che De Silva - con tre romanzi esilaranti e dalla scrittura folgorante - non ci racconta soltanto le vicende di un avvocato anomalo, ma ci porta in giro per un mondo e per una società incomprensibili, e che Malinconico è la lente da cui guardare, lo strumento per capire dove stiamo andando. Diego De Silva è nato a Napoli nel 1964. Presso Einaudi ha pubblicato il romanzo Certi bambini (2001), premio selezione Campiello, da cui è stato tratto il film omonimo diretto dai fratelli Frazzi. Sempre presso Einaudi sono usciti i romanzi La donna di scorta (2001), Voglio guardare (2002 e 2008), Da un'altra carne (2004 e 2009), Non avevo capito niente (2007 e 2010, Premio Napoli, finalista al premio Strega), Mia suocera beve (2010 e 2012), Sono contrario alle emozioni (2011 e 2013), Mancarsi (2013) e la pièce Casa chiusa, pubblicata con i testi teatrali di Valeria Parrella e Antonio Pascale nel volume Tre terzi. Suoi racconti sono apparsi nelle antologie Disertori, Crimini, Crimini italiani, Questo terribile intricato mondo. I suoi libri sono tradotti in Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Portogallo e Grecia.
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