Avviso

Brancaccio, Stanno tutti bene tranne me

ollana: Coralli 
editore: Einaudi
data pubblicazione: 2013
pagine: 144
prezzo: € 15,50
ISBN: 9788806215149
a cura di:
traduzione di:
argomento: narrativa italiana
formato: brossura
per l'acquisto scegli tra:
      
 

Luisa Brancaccio

Stanno tutti bene tranne me

 

«Ora tutto è vivo, anche le pietre, ora tutto merita il rispetto che si concede alle cose animate, anche le carote, ora lei celebra la vita quando mangia, quando zappa, quando mette i chiodi nel muro per farci arrampicare la vite o quando stringe con la mano una pietra che tiene nella tasca dei pantaloni. Allora quando gli amici gli chiedono come sta sua moglie, lui che cosa deve rispondere? Sta elaborando la morte di un bambino e all'improvviso è circondata dalla vita». Luisa Brancaccio, Stanno tutti bene tranne me

Alberi, costellazioni, cani, insetti, rampicanti sono ovunque tra le pagine di questo romanzo d'esordio feroce e nello stesso tempo toccante. La storia è potentissima e la scrittura capace di continue accensioni, lo sguardo sulle vicende umane è quasi naturalistico, senza giudizio, ha qualcosa di scientifico, seziona e analizza concetti giganteschi e solidissimi come la famiglia, il sesso, la vita e la morte rivelando un talento spiazzante.
In questo romanzo ci sono varie storie che si sfiorano, ci sono vicini di casa, animali domestici, uno psicanalista, una donna delle pulizie, tappeti, librerie e tutta la tranquillità della vita borghese. Una tranquillità che funziona quasi come un farmaco, che stordisce e crea dipendenza. Margherita, per esempio. Quando si è sposata, suo marito le è sembrato l'uomo perfetto, forte e vincente. Solo ora si rende conto del fallimento, di vivere con un estraneo, anaffettivo e incapace di empatia fino alla crudeltà. Poi arriva un colpo di scena destabilizzante non solo per il lettore ma anche per lei. E la sua vita si spacca in due. Il fallimento diventa tangibile, biologico. La famiglia borghese diventa un mostro che la tiene in trappola con i suoi meccanismi di agghiacciante normalità. Ma Margherita sarà la spia d'allarme, la bocca che urla, il dito che indica. Scaverà nella normalità come si scava nella terra, sporcandosi le mani. E scoprirà che il mostro è reale, in carne e ossa e la famiglia è solo la sua tana. E gli altri? Com'è fatta la vita degli altri? Margherita guarda i suoi vicini di casa a cui è appena morto un figlio neonato e si chiede come facciano a sopportare tanto dolore. Ma questo è un libro sul superamento del dolore. Coglie i protagonisti nel momento della scelta: restare fermi sull'orlo dell'abisso a contemplare la catastrofe oppure andare avanti, continuare a vivere. Non è una scelta ragionata, è piuttosto una pulsione alla vita che appartiene a tutti gli animali, alle piante, a tutti gli organismi.

 

Luisa Brancaccio è nata a Napoli nel 1970 e vive a Roma. Ha scritto con Niccolò Ammaniti il racconto Seratina pubblicato in Gioventú cannibale (Einaudi 1996). Stanno tutti bene tranne me è il suo primo romanzo (Einaudi 2013).

Recensioni

dello stesso autore nel catalogo Einaudi

Condividi questo articolo su...