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Karl Marx, Il capitale

collana: i Millenni
editore: Einaudi
data pubblicazione: 11/06/2024
pagine:  XLVIII - 1288
prezzo: € 95,00
ISBN: 9788806253622
traduzione di:
  • Stefano Breda
  • Roberto Fineschi
  • Gabriele Schimmenti
  • Giovanni Sgro’
argomento:
illustrazioni: 16 tavole a colori fuori testo
formato: rilegato e in cofanetto
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Karl Marx

Il Capitale

Libro I

 

Edizione critica e nuova traduzione di uno dei testi fondamentali della modernità.

Se per un certo periodo Il capitale è potuto sembrare un testo superato, gli attuali andamenti delle società e dell’economia mondiale sembrano invece avvalorare alcune intuizioni di Marx. Del resto, la teoria marxiana del capitale resta una delle poche a proporre spiegazioni organiche a molti dei fenomeni storico-economicosociali in atto. Dunque un grande classico e insieme un’utile chiave di lettura del mondo contemporaneo. Il primo libro, l’unico scritto integralmente da Marx, è dedicato all’analisi del processo di produzione del capitale, esamina la base dei meccanismi economici delle società moderne, la loro complessiva struttura di funzionamento. È un testo che ha avuto una genesi travagliata e molte edizioni, vivo Marx e postume. Partendo dalla piú recente edizione storico- critica, viene qui tradotta la quarta edizione tedesca del 1890, messa insieme da Engels tenendo conto degli appunti di Marx e delle sue postille alle edizioni precedenti. Dando però in apparato le varianti significative delle prime tre edizioni tedesche e della traduzione francese. Molte le variazioni nella struttura del libro e nell’elaborazione concettuale di alcuni nodi importanti, come la distinzione tra valore e valore di scambio, tra lavoro e processo lavorativo, o riguardanti la teoria del plusvalore. D’altronde quella di Marx era una riflessione in fieri, perennemente provvisoria, in costante elaborazione. E questa nuova traduzione permette per la prima volta di seguirne gli sviluppi, gli scarti e i ripensamenti.


Karl Marx, nato a Treviri nel 1818, si laurea in filosofia a Jena (1841), per poi dirigere la «Gazzetta renana», giornale democratico radicale soppresso dal governo prussiano nel 1843; trasferitosi a Parigi, sotto l'influsso di Engels approfondisce gli studi economici. Espulso dalla Francia (1845), si sposta a Bruxelles, dove entra nella Lega dei comunisti e scrive con Engels il Manifesto del Partito Comunista (1848). Espulso dal Belgio ritorna a Colonia e in seguito va a vivere a Londra dove, seppure in gravi ristrettezze, svolge un'intensa attività politica. Muore a Londra nel marzo del 1883 e viene sepolto accanto a Jenny, l'amata moglie. Tra i suoi libri: La Sacra Famiglia (con Engels, 1845), L'ideologia tedesca (con Engels, 1845-46), Miseria della filosofia (1847), Per la critica dell'economia politica (1859), Il capitale (libro I, 1867; libri II e III, postumi a cura di Engels, 1885 e 1894), Critica del programma di Gotha (1875).

  

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