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Tergit, Berlino, addio


collana: Stile libero big
editore: Einaudi
data pubblicazione: 04/06/2024
pagine: 760
prezzo: € 23,00
ISBN: 9788806259099
a cura di: 
traduzione di:
  • Isabella Amico Di Meane
  • Marina Pugliano
argomento: Narrativa straniera
formato: brossura
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Gabriele Tergit

Berlino, addio


La magnifica festa del 30 gennaio 1933 sarebbe stata ricordata negli anni a venire come l'ultima occasione in cui si erano ritrovati tutti insieme. Fu un momento scintillante e al tempo stesso un commiato: la Berlino della comunità ebraica, con la sua vivacissima, brulicante polifonia, era perduta per sempre.

Dopo il grande successo de Gli Effinger, Gabriele Tergit narra le vicende di cinque famiglie berlinesi sradicate dalla ferocia della storia del Novecento.

Quella sera c’erano gli Stern e i Kollmann, i Mayer e gli Jacoby, c’era il generale von Rumke, il caporedattore del «Berliner Rundshau» Stephan Heye oltre a una variopinta schiera di personaggi minori. Alcuni erano esponenti delle famiglie piú in vista, altri di ceti piú modesti. Hitler era appena stato nominato cancelliere e le loro vite non sarebbero piú state le stesse. Praga oppure Parigi, Londra o gli Stati Uniti, queste le destinazioni dove chi riuscí a fuggire avrebbe trovato riparo. Era la fine di un’epoca e di tutto un mondo. Dall’Impero alla Prima guerra mondiale, passando per la Repubblica di Weimar e il Terzo Reich, fino al secondo dopoguerra, Berlino, addio ritrae tre generazioni di tedeschi con il respiro di un’epopea e l’attenzione ai destini individuali di un classico del Novecento.

 

Gabriele Tergit (1894-1982), pseudonimo di Elise Hirschmann, è stata scrittrice e giornalista, nota inizialmente per i suoi reportage su temi di tipo giudiziario per il «Berliner Tageblatt». Dopo aver ottenuto la fama con il suo primo romanzo,Käsebier erobert den Kurfürstendamm, la sua carriera di scrittrice fu interrotta quando i nazisti salirono al potere nel 1933. Fuggí in Cecoslovacchia, poi in Palestina e infine a Londra. Dopo la guerra, la sua opera è stata in gran parte dimenticata dal pubblico ma i suoi lavori sono tornati alla ribalta a partire dalla fine degli anni Settanta. Einaudi ha pubblicato Gli Effinger (2022 e 2023) e Berlino, addio (2024).

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