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Tomaso Montanari
Se amore guardaUn'educazione sentimentale al patrimonio culturale Il patrimonio culturale - le chiese, le grandi opere, gli umili selciati - può trovare un senso solo se ci permette di liberarci dalla dittatura del presente, dall'illusione di essere i padroni della storia, dalla retorica avvelenata dell'identità. Se ci restituisce l'amore necessario a coltivare ciò che in noi è ancora umano. Abbiamo forse smarrito la ragione profonda per cui davvero ci interessiamo al patrimonio culturale e alla storia dell’arte: la forza con cui apre i nostri occhi e il nostro cuore a una dimensione «altra». La sua capacità di separarci dal flusso ininterrotto dell’attualità, per metterci in contatto con ciò che ci avvince alla vita, ciò che le dà un senso. Per vedere – per sentire – tutto questo, è però necessario riattivare la sua connessione con la parte piú intima della nostra anima individuale e collettiva; occorre una vera e propria educazione sentimentale. Come scrive Tomaso Montanari nelle pagine di questo saggio lucido e appassionato, il patrimonio culturale è la nostra religione civile, la nostra scuola di liberazione: non riguarda soltanto il paesaggio o le opere d’arte, ma riguarda soprattutto noi e quell’amore che tutto congiunge. Ogni sguardo posato in una chiesa antica, ogni piede che calpesta un selciato, comporta domande, risposte, interpretazioni. Cosí, passo dopo passo, lentamente, riattribuiamo significato alle cose e ai luoghi fino a sentirli parte, quasi estensioni, dei nostri corpi: perché solo quelli danno senso alle pietre e ai quadri. E perché soltanto cosí il discorso sul patrimonio culturale potrà aiutarci a recuperare le ragioni di una convivenza universale, fondata sulla giustizia e sulla condivisione. Tomaso Montanari, storico dell'arte, è rettore dell'Università per Stranieri di Siena. Si è sempre occupato della storia dell'arte del XVII secolo, cercando di rispondere alle domande poste dalle opere con tutti gli strumenti della disciplina: dalla filologia attributiva alla ricerca documentaria, dalla critica delle fonti testuali all'analisi dei significati, a una interpretazione storico-sociale. Per Einaudi ha scritto la postfazione ai due volumi de Le vite de' pittori scultori e architetti moderni di Giovan Pietro Bellori (2009), A cosa serve Michelangelo? (2011), Il Barocco (2012), Costituzione incompiuta (2013, con Alice Leone, Paolo Maddalena e Salvatore Settis), Privati del patrimonio (2015), La libertà di Bernini (2016), con Vincenzo Trione, Contro le mostre (2017), Velázquez e il ritratto barocco (2018), L'ora d'arte (2019), La seconda ora d'arte (2021), Chiese chiuse (2021), Il nostro volto. Cento ritratti italiani in immagini e versi (con Franco Marcoaldi, 2021) e Se amore guarda. Un'educazione sentimentale al patrimonio culturale (2023). |
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