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Fondare le biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.
Marguerite Yourcenar
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Vladimir MajakovskijPoesie d'amore1913-1930 Testo a fronte
L'una passata - sei di certo a letto. Oka d'argento è la Vialattea a notte. Io non ho fretta, né motivo di svegliarti o con lampi di telegrammi angustiarti. Come si dice, l'incidente è chiuso, la Barca-Amore sul tran-tran si è infranta. Noi siamo pari, e non ha senso il conto delle reciproche ferite e offese. Guarda che quiete è scesa sulla terra. La notte tributa di stelle il cielo.È in ore simili che ti alzi e apostrofi la storia, i secoli, il creato intero. Ancora nel 1972 Angelo Maria Ripellino stimava necessario farsi largo «a furia di gomitate» tra «le turbe di glossatori saccenti» che «continuano a impoverire questo grande poeta d’amore», confinandolo alla sola dimensione politica. Con un ritardo di mezzo secolo, ora che il culto forzoso del poeta capace di incarnare l’utopia divenuta realtà è definitivamente alle spalle, quell’invito a Rileggere Majakovskij! può essere raccolto tentando una scelta di alcuni dei momenti che meglio incarnino questa sua fisionomia piú privata e universale al tempo stesso. Con una dose inevitabile di arbitrarietà, procedendo per esclusioni obbligate e motivate inclusioni, e avendo a che fare con un tema rintracciabile in ogni piega della sua poesia, un tema di cui la sua anima trabocca. Il profilo amoroso del poeta delle masse è estrapolato qui attraverso una cernita che abbraccia momenti molto distanti tra loro, che vanno dal Majakovskij futurista agli ultimi abbozzi intimisti, mettendo insieme le rime livide di un rancore insanabile e i toni del piú delicato sentire, dove il cuore è a nudo, a perpendicolo sul mondo. E trascegliendo dalla tetralogia dei poemi d’amore – quattro pezzi da leggersi a coppie, frutto di due flussi creativi separati l’uno dall’altro da un settennio – due opere che restituiscono stagioni creative diverse, riflesso di profondi cambiamenti sul piano personale come su quello storico: Il flauto di vertebre, che germina dalla Nuvola in calzoni, «come perfetta miniatura di una sua parte, quella specificamente amorosa», e Amo (necessaria premessa a Su questo), in cui sono scolpiti i capisaldi autobiografici da offrire al suo giovane pubblico sovietico. dall’Introduzione di Paola Ferretti
Di Vladimir Majakovskij (1893-1930) Einaudi ha pubblicato il poemetto Lenin, tradotto e curato da Angelo Maria Ripellino, La nuvola in calzoni (2012), a cura di Remo Faccani, e Poesie d'amore. 1913-1930 (2023), curato da Paola Ferretti. |
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