…i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità permanente.

Francesco Petrarca

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Stendhal, La Certosa di Parma

collana: ET einaudi tascabili classici
editore: Einaudi
data pubblicazione: 19/03/2024
pagine: XXVI - 630
prezzo: € 12,50
ISBN: 9788806262761
introduzione a cura di: Emilio Faccioli
contributi di: György Lukács
traduzione di: Margherita Botto
argomento: narrativa straniera
formato: rilegato
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collana: Supercoralli
editore: Einaudi
data pubblicazione: 15/11/2022
pagine: 496
prezzo: € 23,00
ISBN: 9788806254551
a cura di:
traduzione di: Margherita Botto
argomento: narrativa straniera
formato: rilegato
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Stendhal

La Certosa di Parma


Nella secolare disputa fra gli amanti di Stendhal che preferiscono Il rosso e il nero e quelli che preferiscono La Certosa di Parma (i rougistes e gli chartreux, come vengono chiamati in Francia), quasi a smentire la dedica che chiude il romanzo, «To the happy few», questi ultimi sono senza confronto i piú numerosi.
Consacrato come capolavoro, a un anno dalla sua pubblicazione, grazie a un monumentale saggio di Balzac, soprattutto dai primi del Novecento in poi La Certosa di Parma diviene il romanzo piú celebre e piú letto di Stendhal. E questo nonostante la stesura rapidissima – fu scritto in soli cinquantatre giorni alla fine del 1838 – e la natura composita dei materiali e delle fonti utilizzati.
Al «preambolo milanese» del primo capitolo, l’unico che l’autore abbia voluto intitolare, segue l’anti-epopea della battaglia di Waterloo, che inaugura l’età del disincanto. Come l’oscuro Julien Sorel, anche il nobile Fabrizio del Dongo è nato troppo tardi per conoscere il tempo dell’eroismo, della gloria e della spensierata allegria dopo le vittorie. E coloro che invece lo hanno vissuto con gioia ed entusiasmo, come la duchessa Sanseverina e il conte Mosca, devono accontentarsi di meschini succedanei, feste e intrighi alla corte del principe Ernesto Ranuccio IV.
In tutta la parte ambientata a Parma emerge la traccia della fonte principale di quello che nell’idea originaria di Stendhal sarebbe stato «un romanzetto»: la «cronaca» manoscritta L’origine delle grandezze della famiglia Farnese. Ne è nata invece una storia trascinante, calata, con una scelta geniale, nella realtà della Restaurazione in Italia.
Storia fatta di passioni e cinismo, poesia del paesaggio e beffardo ritratto di ambienti e di figure aggrappate a idee e comportamenti dell’ancien Régime ormai solo scimmiottati, avvelenamenti sventati e riusciti, un’evasione rocambolesca, amori taciuti o confessati, esaltanti e distruttivi. La passione di Stendhal per l’opera lirica si riflette in questo melodramma nel quale ogni ruolo, sia dei protagonisti sia dei comprimari, è delineato con l’implacabile brevitas distintiva del suo stile. Spicca l’invenzione della Sanseverina, uno dei piú affascinanti personaggi femminili mai creati dalla letteratura.
Storia con una conclusione tragica temperata però da un’irriducibile ironia, e raccontata con quel «brio» che secondo Stendhal definisce lo spirito italiano. Storia impossibile da ambientare in Francia, e che solo l’Italia come lui l’ha immaginata e amata poteva offrire.

 

Di Stendhal, pseudonimo di Henri Beyle, nato a Grenoble nel 1783 e morto a Parigi nel 1842, Einaudi ha pubblicato: Il rosso e il nero, Armance, La Certosa di Parma e, in edizione bilingue, L'Abbesse de Castro. La badessa di Castro.

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