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Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario…
Francesco Petrarca
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Osip Mandel'stamQuaderni di MoscaQuando pensi a cosa ti lega al mondo, Con i Quaderni di Mosca, a partire dal 1930, si apre la cosiddetta seconda stagione della poesia di Mandel¿štam, caratterizzata dall’abbandono del tono classico ed elevato a favore di una mescolanza di registri stilistici e forme metriche, un laboratorio in cui conta piú di tutto lo «slancio» poetico, in grado di trasformare in cicli di poesie un flusso di materiali eterogenei, autobiografici, storici e letterari, con una dinamica ambigua, simile a quella dei sogni. Sia il ciclo del viaggio in Armenia che apre il libro, sia quelli successivi ambientati a Leningrado e a Mosca presentano una poesia diretta e colloquiale, eppure cosí sfuggente, in grado di mescolare immagini della vita quotidiana con dotte citazioni letterarie, di sovrapporre piani temporali e spaziali diversi, di rappresentare la realtà nella sua natura pluristratificata e intimamente contraddittoria. Questo libro cosí fondamentale per la storia della poesia del Novecento non era mai stato integralmente tradotto in italiano. Ci hanno pensato Pina Napolitano e Raissa Raskina, offrendoci anche un indispensabile apparato di note in fondo al volume che permette di recuperare i molti riferimenti alla vita sovietica e alla biografia personale che il poeta distribuisce o, per meglio dire, fa esplodere nei suoi versi. Osip Mandel'stam (1891-1938) è uno dei massimi poeti russi del Novecento. Subí il primo arresto per «attività antisovietica» nel 1934. Dopo un periodo di confino fu nuovamente arrestato e condannato alla deportazione in un lager vicino a Vladivostok. Morí nel trasferimento. Di lui Einaudi ha in catalogo, nella collana «Collezione di poesia», Cinquanta poesie (1998) e Ottanta poesie (2009), entrambi a cura di Remo Faccani e Quaderni di Mosca (2021), a cura di Pina Napolitano e Raissa Raskina. |
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