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Fondare le biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.
Marguerite Yourcenar
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Paolo PejroneI dubbi del giardiniereStorie di slow gardening Di fronte al riscaldamento globale il giardiniere procede con poche certezze e molti dubbi: poco lavoro, poca acqua e molta lentezza. Lo slow gardening non è un fatto di quantità ma di qualità. Questo libro è un «concentrato» di dubbi, un generatore di interrogativi. Non risolutivo ma, forse, utile. Accorgersi di ciò che accade nei nostri giardini è il primo passo per cambiarlo. È un viaggio che testimonia le tante conseguenze del famigerato surriscaldamento globale in giardino, evitando giudizi assoluti e formule stereotipate. Il giardino di domani, forse, sarà in grado di lavorare sul superfluo e sul pretestuoso, concentrandosi sull’espressione sincera dei luoghi. Il che già vale come una promessa di sostenibilità. Occorrerà rinunciare a qualcosa, riabituarci a ritmi meno nevrotici, fare i conti con poca acqua, pochissima manutenzione e tanta lentezza. Vuol dire rispettare i tempi e le condizioni che la natura impone. Lo slow gardening non è un fatto di quantità, ma di qualità. Piantare per contrastare il cambiamento climatico significa innanzitutto piantare assecondando il cambiamento climatico: trovare specie e tecniche che garantiscano la sopravvivenza pur in un contesto alterato e artificioso. Paolo Pejrone nasce a Torino nel 1941. Vive in Piemonte, nel Saluzzese. Si laurea in Architettura al Politecnico di Torino. Allievo di Russell Page, frequenta lo studio di Roberto Burle Marx a Rio de Janeiro. Dal 1970 lavora in Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Arabia Saudita, Grecia, Inghilterra e Germania come architetto di giardini. In campo editoriale dal 1972 collabora continuativamente, sul tema del giardino, con numerosi giornali, riviste d'opinione e specialistiche. Dal 1999 fino al 2006 ha tenuto la rubrica «Fiori e giardini» su «Tuttolibri», supplemento settimanale de «La Stampa»; dal 2005 cura la rubrica «Il giardino delle ortiche» sulla rivista «VilleGiardini»; dal 2007 tiene una rubrica su «Tuttoscienze», inserto scientifico de «La Stampa», e un'altra su «Specchio», rivista mensile de «La Stampa». È autore, tra l'altro, di In giardino non si è mai soli (2002), Il vero giardiniere non si arrende (2003), I miei giardini (2008) e Gli orti felici (2009). Per Einaudi ha pubblicato La pazienza del giardiniere (2009 e 2011).
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