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Karason, Gabbiani nella tempesta

collana: Supercoralli Einaudi
editore: Einaudi
data pubblicazione: 20/10/2020
pagine:  128

prezzo: € 15,00

ISBN: 9788806244385
a cura di:
traduzione di: Stefano Rosatti
argomento: narrativa straniera
formato: rilegato
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Einar Karason

Gabbiani nella tempesta

 

Febbraio 1959. Una tempesta violentissima si scatena al largo dell'isola di Terranova, una delle aree piú pescose del mondo. Quel tratto di mare generoso è diventato una trappola di ghiaccio: proprio lí naviga il peschereccio islandese Máfur con i suoi trentadue uomini a bordo. Soli, contro la forza della tempesta.
Sublime è ciò che ci supera. Una vetta, una cometa, un’onda. Sublime è anche l’esperienza che ne facciamo. È sempre difficile trasformarlo in parola, racconto o immagine. Il terribile kitsch sta in agguato e non perdona. Per questo è cosí complicato scrivere di mare e di storie di mare. Einar Kárason, partendo da una storia vera e da una vera tempesta che travolse nel febbraio 1959 alcuni pescherecci islandesi al largo dell’isola di Terranova, c’è riuscito. Quasi sempre, nelle storie di mare, un’operazione di tecnica quotidiana diventa l’impresa impossibile. Perché la furia del mare si scatena o assoluta è la sua immobilità. In Gabbiani nella tempesta l’impresa impossibile è una semplice virata, che porterebbe in salvo il peschereccio Máfur e il suo equipaggio. Ma sull’Atlantico del Nord, appena a sud della Groenlandia, si è scatenata una tempesta mai vista, che dura piú di tre giorni e tre notti consecutive. Onde alte anche venti metri si abbattono sul peschereccio con una violenza inaudita e l’acqua, a contatto con il ponte dell’imbarcazione e con gli strumenti di pesca, si trasforma immediatamente in ghiaccio che tutto ricopre e appesantisce. La nave potrebbe rovesciarsi da un momento all’altro e in quell’acqua un uomo può resistere solo pochi minuti. Per cercare di scampare al loro destino, i marinai devono compiere un’operazione paradossale: distruggere quanto piú possibile del loro peschereccio senza affondare, anzi, per non affondare. Devono gettare fuori bordo tutto ciò su cui il ghiaccio si aggrappa: le gru per le reti da pesca, le scialuppe di salvataggio, i loro sostegni… E tutt’intorno arrivano al marconista segnali di emergenza da altri pescherecci che poi scompaiono nelle acque ghiacciate: nessuno può aiutare nessuno. Uomini e navi sono soli come gabbiani nella tempesta. I corpi sono sfiniti, gli animi sull’orlo della disperazione, ma con poche parole e con gesti essenziali, l’intero equipaggio, dal capitano al marinaio piú giovane, diventa un unico essere vivente. Caparbio, precario, questa volta immortale.

 

Einar Kárason è nato a Reykjavík nel 1955. Alla fine degli anni Settanta le sue poesie sono apparse su numerose riviste letterarie. Si dedica alla narrativa da quasi quarant'anni ed è considerato uno dei piú importanti scrittori islandesi contemporanei. Gabbiani nella tempesta è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.

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