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Ecco quello che non si dovrebbe mai cessare di essere: dei lettori, dei lettori puri, che leggono per leggere, che sanno leggere che, insomma, leggono e basta...
Charles Péguy
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Paolo Volponi
Poesie giovaniliI viaggi Volponi è stato uno dei maggiori scrittori del dopoguerra, ma è nato come poeta e ha frequentato la poesia per tutta la vita. Prima dell’esordio in prosa con il famoso Memoriale (1962), aveva pubblicato tre importanti libri di poesia: Il ramarro (1948), L’antica moneta (1955) e Le porte dell’Appennino (1960, premio Viareggio). Le poesie inedite recentemente ritrovate fra le sue carte e ora qui raccolte risalgono alla seconda metà degli anni Quaranta, alle soglie del Ramarro, e si spingono fino ai primi anni Cinquanta, nei dintorni dell’Antica moneta. Dimostrano uno stile molto personale, piú fisico e «corporale» che non lirico-astratto. Sono percorse da un filo rosso contrastante di eros e repulsione. Ansie e insoddisfazioni giovanili si nutrono di un immaginario percorso di sangue e gesti violenti e di una lingua che percorre la tradizione dell’invettiva. E anche gli elementi naturali, molto frequenti (fiumi, colline, alberi, animali, campi lavorati), non sono mai pacificanti ma partecipano di un tumulto interiore, tanto piú forte quando il poeta non sa trovarne una ragione e un bersaglio prestabiliti. Queste poesie sono un laboratorio linguistico e sentimentale destinato a dare i suoi frutti piú maturi in là nel tempo, ma già mostrano accensioni di grande forza espressiva. Paolo Volponi è nato a Urbino il 6 febbraio 1924. A ventiquattro anni, laureato in legge, pubblica la sua prima raccolta di poesie, Il ramarro. Nel 1950 inizia il suo rapporto di lavoro con la Olivetti, via via più impegnativo fino ai massimi livelli dirigenziali, che si chiuderà soltanto agli albori degli anni Settanta. Nella primavera del '54 prende avvio l'amicizia con Pier Paolo Pasolini, da cui riceverà uno stimolo decisivo in direzione del romanzo. Nel '72 viene chiamato a Torino da Umberto Agnelli per uno studio sui rapporti fra città e fabbrica, e prende il via la sua collaborazione con la Fiat. Nell'83 viene eletto al Senato nel collegio della sua città: il suo impegno parlamentare si interromperà solo nel 1993, per ragioni di salute. Volponi muore il 23 agosto dell'anno successivo. |
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