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Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario…
Francesco Petrarca
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Cees Nooteboom L’occhio del monaco Testo a fronte Tredici, numero della nebbia, Nooteboom è uno dei maggiori scrittori al mondo. Ha scritto romanzi, racconti, reportage di viaggio. Ma lui si considera ed è soprattutto, prima di tutto, un poeta. L’ampia antologia di tutte le sue raccolte che abbiamo pubblicato nel 2016, Luce ovunque, dava un’idea complessiva del suo percorso di poeta. Ora questo nuovo libro si pone probabilmente al vertice, non solo cronologico, di tutta la sua produzione. Trentatré poesie, tutte con lo stesso schema metrico. Ognuna è la descrizione di un sogno. Immagini ricorrenti provengono dal luogo dove sono state scritte: una piccola isola del Mare del Nord battuta da un forte vento e illuminata da un faro isolato. Un’isola reale ma anche archetipica: scenario ideale per il flusso di materiali onirici. Cosí le immagini surreali – angeli, conigli, la vecchia madre scomparsa da anni, ecc. – si mescolano alle dune e ai venti dell’isola, a navi di passaggio, alla luce ritmica del faro che entra nel sogno. E non si sa piú che cosa è sogno e che cosa è isola. Ma la differenza – questo lo si capisce bene – non ha alcun senso. Cees Nooteboom è nato a L'Aja nel 1933. È uno dei maggiori scrittori contemporanei. Iperborea ha pubblicato tutti i suoi romanzi, fra i quali Rituali e Il canto dell'essere e dell'apparire, e Tumbas, singolare resoconto di viaggio nei luoghi dove sono sepolti i poeti e gli scrittori piú amati. Fra gli altri suoi libri di viaggio: Verso Santiago (Feltrinelli). Una breve raccolta di sue poesie è stata pubblicata dalle Edizioni del Leone: Le porte della notte. Per Einaudi ha pubblicato Luce ovunque (2016) e L'occhio del monaco (2019).
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recensioni recensione di Roberto Galaverni su la Lettura - Corriere della Sera. (leggi) |
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