Ecco quello che non si dovrebbe mai cessare di essere: dei lettori, dei lettori puri, che leggono per leggere, che sanno leggere che, insomma, leggono e basta...

Charles Péguy

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Moretti, Un paese lontano

collana: Saggi Einaudi 
editore: Einaudi
data pubblicazione: 15/01/2019
pagine: 168
prezzo: € 19,00
ISBN: 9788806239954
a cura di: 
traduzione di: Franco Moretti
argomento:
formato: rilegato
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Franco Moretti

Un paese lontano

 

Nell'osservare la tradizione del romanzo, Franco Moretti ha inaugurato ricerche che hanno immesso aria nuova nelle asfittiche stanze della saggistica letteraria. Allo stesso modo, quando ha affrontato all'Università di Stanford l'insegnamento della «Literary History», decise di tracciare percorsi interdisciplinari inconsueti, incrociando letteratura, cinema e pittura per ripensare l'approccio alla materia. Il libro raccoglie cinque di queste lezioni esemplari, alla base delle quali vi è la scommessa che ogni insegnante dovrebbe imporsi per svolgere al meglio il proprio compito di fronte a studenti che spesso di storia della letteratura sanno poco o nulla.

Cinque saggi brevi e compatti, che individuano alcuni concetti fondamentali della modernità, per riflettere criticamente sullo sviluppo planetario dell’egemonia culturale americana, accostando Whitman a Baudelaire, il western al film noir, Hemingway a Joyce, Miller a Brecht, oppure Vermeer a Hopper e Rembrandt a Warhol. Riflessioni critiche e puntuali analisi stilistiche evidenziano dissonanze, antitesi e conflitti, e compongono una sorta di breviario di educazione estetica, utile a illustrare le diverse realtà culturali e le metamorfosi delle forme artistiche all’interno di distinti contesti sociali, tra Vecchio e Nuovo mondo. Con una missione: risvegliare in ogni lettore il «senso di meraviglia per quel che la letteratura sa fare», dimostrando soprattutto che «vale la pena studiare la letteratura, e non solo leggerla per piacere».

«Un sogno, o forse un’ossessione. Nulla deve fermare la marcia della carovana: una preghiera mormorata in fretta, e i morti vengono lasciati per sempre alle spalle; una bambina nasce, e dopo qualche ora è già sul carro. La vita è al tempo stesso implacabilmente quotidiana – sempre lí a far bollire il caffè, a rammendare calzini e lavare l’unica camicia decente – e del tutto imprevedibile: un pericolo che non viene tanto da altri esseri umani (benché il conflitto con gli “indiani” compaia in quasi tutti i film sulla migrazione verso ovest), quanto dall’ostilità della natura: fa sempre troppo caldo, troppo freddo, troppo secco, troppo vento… pioggia, polvere, neve, montagne, rapide…»

«L’opera di Edward Hopper è insieme una lontana eco di quella di Vermeer, e il suo rovesciamento. Anche qui, vita di ogni giorno: ma la vivacità dell’Olanda del Seicento è ricaduta nelle antiche associazioni del termine “quotidiano”: un che di incolore, mesto, monotono, privo di storia. […] Una vita privata senza vita; e giú in strada, una sfera pubblica senza pubblico. Farmacia: chiusa. Domenica mattina: vuota. È domenica mattina, e dalle ombre si capisce che è presto, dunque è logico che non ci sia in giro nessuno. Ma in arte la causalità è sempre teleologia mascherata: nessuno aveva costretto Hopper a dipingere una farmacia dopo l’orario di chiusura, o una strada all’alba; se lo ha fatto, è perché voleva dipingere lo spazio pubblico come un deserto. È la vera e propria impresa dei Nottambuli: infilare quattro persone in un piccolo spazio – e farlo sembrare vuoto».

 

Franco Moretti ha insegnato in varie università italiane e americane, e lavora attualmente alla École Polytechnique Fédérale di Losanna. Per Einaudi ha pubblicato Il romanzo di formazione (1986 e 1999), Segni e stili del moderno (1997), Opere mondo (1994 e 2003), Atlante del romanzo europeo (1997), La letteratura vista da lontano (2005), Il borghese (2017) e Un paese lontano. Cinque lezioni sulla cultura americana (2019). Ha curato i cinque volumi de Il romanzo («Grandi Opere», 2001-2003 e «Piccola Biblioteca Einaudi», 2008).

Recensioni   

recensione di Gabriele Pedullà su Il Sole 24 Ore. (leggi)

recensione di Pierluigi Battista su Corriere della Sera. (leggi)

 recensione di Paolo Simonetti su il manifesto. (leggi)


dello stesso autore nel catalogo Einaudi 

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