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Manguel, Vivere con i libri

collana: Frontiere
editore: Einaudi
data pubblicazione: 20/11/2018
pagine: 128
prezzo: € 16,00
ISBN: 9788806239770
a cura di:
traduzione di: Duccio Sacchi
illustrazioni di: 
argomento:
formato: rilegato
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Alberto Manguel

Vivere con i libri

Un'elegia e dieci digressioni


I libri che abbiamo letto e conservato, quelli che abbiamo accumulato, quelli che teniamo sempre con noi anche se non li abbiamo mai aperti: una biblioteca è capace di raccontare una vita a volte meglio di qualsiasi biografia. Alberto Manguel ha scritto un'elegia struggente ma non nostalgica, dolce ma non rassegnata sul nostro amore per i libri. E su come essi siano, insieme alle librerie e alle biblioteche pubbliche, la base del vivere civile.

«Uno scrittore scrive quello che può, un lettore legge quello che vuole», disse una volta Jorge Luis Borges. Intendeva che il lettore gode di una libertà che allo scrittore è preclusa: libertà di immaginare e di imparare, certo, ma anche libertà di leggere o non leggere un libro, di decidere cosa è o non è un classico, di ignorare le mode o gli obblighi di lettura. Un lettore o è libero o non è. Forse non è eccessivo definire Alberto Manguel, scrittore, traduttore, critico, direttore della Biblioteca nazionale argentina, il «lettore definitivo». E infatti nel corso di una vita intera dedicata ai libri ha costruito una biblioteca personale di oltre 35 000 volumi. Ma cosa succede quando si ritrova a dover traslocare dalla sua casa nella Loira a un piccolo appartamento newyorkese? Succede che deve scegliere quali volumi portare con sé e quali lasciare in un deposito, passarli in rassegna, uno dopo l'altro, e ascoltare la loro voce. La biblioteca di Manguel, a parte una manciata di esemplari, non possiede volumi particolarmente rari: è composta tanto di umili tascabili quanto di volumi rilegati in pelle, di novità luccicanti e di malconci libri che si porta dietro in ogni trasloco fin da quando era bambino, libri belli e libri brutti. Il fatto è che i libri raccontano tutti una storia. Non solo quella che c'è scritta dentro (che a volte non è nemmeno la piú importante), ma quella che si portano dietro. Perché ogni biblioteca è un luogo di memoria: sugli scaffali si succedono non solo i volumi ma anche il ricordo di quando leggemmo quel determinato testo, la città in cui l'abbiamo comprato, la persona che ce lo consigliò, il piccolo o grande dolore che quella lettura ha saputo lenire. Una libreria è una collezione di malinconie e di gioie, un repertorio di persone amate o dimenticate, un tributo alla speranza (o all'illusione) che quell'inerme massa di carta possa in qualche modo restituirci l'immagine degli individui che siamo. Cosí, mentre imballava la sua biblioteca e ne ascoltava la voce, Manguel ha scritto questa luminosa elegia con «dieci digressioni» che è tanto un diario di letture quanto una meditazione appassionata e urgente sulla lettura nel tempo presente; un'autobiografia e una riflessione sull'importanza delle biblioteche pubbliche e delle librerie per cucire insieme il tessuto civile di una comunità; una storia d'amore e di libertà degna di Eco e di Borges.

 

Alberto Manguel è uno scrittore, saggista, traduttore e critico, ma a tutte queste definizioni preferirebbe senz'altro quella di lettore e amante dei libri. Nato a Buenos Aires ma cresciuto in Israele, dove il padre era ambasciatore, ha vissuto in molti paesi del mondo, dall'Argentina alla Francia, al Pacifico meridionale a New York, dove risiede attualmente. Ha collaborato con molte case editrici, ma ha iniziato a lavorare giovanissimo in una libreria a Buenos Aires. Lí conobbe Jorge Luis Borges, ormai cieco, che gli chiese di leggere per lui: ne nacque una lunga amicizia raccontata da Manguel in Con Borges (Adelphi). Dal 2015 al 2018 è stato Direttore della Biblioteca nazionale argentina. Tra i suoi numerosi libri, ricordiamo: Una storia della lettura (Mondadori), La biblioteca di notte (Archinto), Una storia naturale della curiosità (Feltrinelli). Per Einaudi ha pubblicato Vivere con i ilibri. Un'elegia e dieci digressioni (2018).

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