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Italo Calvino
Progetto e direzione: Roberto Alonge e Guido Davico Bonino
I. La nascita del Teatro moderno 500-600
II. Il grande teatro borghese 700-800
III. Avanguardie e utopie del Teatro 900
IV. Trame per lo spettatore
OPERA COMPLETA 4 VOLL. € 416,00
opera completa non disponibile |
La storia del teatro non è unicamente la storia del testo teatrale, ma piuttosto la storia di un evento, che si determina e si consuma all' interno di un triangolo magico che ha come vertici il pubblico, gli attori e il testo. Il teatro non è solo mera articolazione della più vasta storia della letteratura, ma è anche ricognizione delle condizioni materiali , fatto di attori in carne e ossa, con le loro esistenze difficili di perenni nomadi, con i loro amori irregolari, , le gioie e le sofferenze di persone costrette a fare i conti quotidianamente con gli incassi del botteghino con la miseria delle scenografie e delle attrezzature di palcoscenico.
La Storia del teatro moderno e contemporaneo è articolata in tre volumi, ai quali si aggiunge un volume finale che raccoglie le trame dei mille testi teatrali fondamentali dal Cinquecento a oggi. Ogni volume è organizzato in due parti distinte. Nella prima si analizza in profondità l'evoluzione della cultura teatrale in una prospettiva cronologica e geografica. La seconda parte è composta invece da una serie di brevi saggi tematici, dedicati a un ventaglio di questioni di carattere generale (dall'architettura teatrale alla scenografia, dalla cerimonia al festival, dalla costumistica alla tecnica); questa parte approfondisce anche il rapporto fra il teatro e le altre arti, l'economia, La tradizione, le istituzioni.
Piano dell' opera
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I. La nascita del Teatro moderno 500-600 Il primo volume è dedicato alla nascita del teatro moderno, di cui si analizzano i molteplici aspetti della «rottura» rispetto alla tradizione medievale, dove l'esperienza teatrale era ampiamente diffusa ma non veniva riconosciuta come tale a causa del rifiuto ideologico di cui era fatta oggetto da parte della dominante cultura cristiana. Con il passaggio all'età moderna si sviluppa in Europa, sotto la spinta della cultura umanista, un grandioso movimento di reinvenzione del concetto e della pratica teatrale, che recuperando un rapporto piu fecondo con la classicità getterà le basi per una nuova cultura. Indice Introduzione, di Roberto Alonge. Parte prima. Percorsi della civiltà teatrale. La riscoperta rinascimentale del teatro, di Roberto Alonge. Il mercato delle maschere, di Roberto Tessari. Barocco italiano, di Franca Angelini. Shakespeare e dintorni: gli inizi del teatro moderno, di Franco Marenco. Il teatro e la corte nell'età della Restaurazione, di Paolo Bertinetti. I Maestri del Grand Siècle: Corneille, Molière, Racine, di Guido Davico Bonino. I Secoli d'Oro del teatro spagnolo, di Daniela Capra. La scena tedesca tra particolarismo e gran teatro del mondo, di Emilio Bonfatti. Parte seconda. Forme, spazi e tempi del teatro. Lo spettacolo delle accademie, di Stefano Mazzoni. La ridefinizione dell'edificio teatrale, di Luigi Allegri. Ballo nobile e danza teatrale, di Alessandro Pontremoli. Il carnevale delle buone maniere, di Claudio Bernardi. Il teatro dell'arcano: ritualità civile e cerimonia, di Alessandro Pontremoli. Censura e promozione del teatro nella Controriforma, di Claudio Bernardi. La scena dell'eloquenza, di Bernadette Majorana. Il costume in scena, di Renzo Guardenti. La festa e le sue metamorfosi, di Claudio Bernardi. Intorno alla librettistica secentesca, di Maurizio Rebaudengo. I congegni segreti della meraviglia, di Isabella Innamorati. Dalla maschera al volto, di Claudio Bernardi. Teoria e poetica del teatro moderno, di Luigi Allegri. Una nuova scena per un teatro nuovo, di Luigi Allegri. Teatro e università, di Raimondo Guarino. Viaggi teatrali in Europa, di Sara Mammone. Indice dei nomi e dei luoghi. Indice delle opere teatrali.
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II. Il grande teatro borghese 700-800 Dopo l'analisi della sua nascita, ecco i saggi dedicati ai secoli d'oro: il genere comico con Goldoni, la tragedia alfieriana, la drammaturgia francese tra Sette e Ottocento, fino ai grandi autori russi e scandinavi. Come già il primo, cosi anche questo volume si articola in due parti distinte: l'una ha il compito di affrescare una sintesi organica della storia del teatro, delineando i percorsi della civiltà teatrale dall'era moderna ai giorni nostri. L'altra analizza quello che, nella sua Introduzione, Roberto Alonge ha definito «teatro materiale»: il teatro fatto di attori in carne e ossa, alle prese con esistenze nomadiche e attrezzature tecniche limitate (per non dire misere). Si è cercato, insomma, un giusto equilibrio fra drammaturgia e spettacolo, poiché il teatro è un'unità, difficile e instabile, che nasce dall'incontro di tutti coloro che vi interagiscono: gli autori non meno degli attori, dei registi e degli spettatori. Perciò, nella prima sezione di questo volume il lettore troverà, accanto ai saggi piu propriamente dedicati ai filoni della storia letteraria, un contributo di Claudio Vicentini sugli inizi, grazie a Diderot, di una teoresi della recitazione, e uno scritto di Umberto Artioli che indaga gli esordi della regia. Entrambi i capitoli si riconnettono ad altri del primo e del terzo tomo, grazie a un fil rouge che passa di volume in volume valicando le divisioni geografiche e temporali. Anche nella seconda parte poi c'è un contributo lievemente discosto dagli altri ed è quello di Francesca Malara dedicato alla critica teatrale, che vide la luce proprio fra i secoli Diciottesimo e Diciannovesimo. Indice Parte prima. Percorsi della civiltà teatrale. Teorie della recitazione. Diderot e la questione del paradosso, di Claudio Vicentini. Le origini della regia teatrale. Goldoni e il teatro comico, di Paolo Bosisio. Alfieri e il teatro tragico, di Anna Barsotti. Dai lumi della Ragione ai roghi della Rivoluzione francese, di Roberto Tessari. La scena inglese del Settecento e dell'Ottocento fra grandi teatranti e rari drammaturghi, di Paolo Bertinetti. Radici e innesto sull'Europa. I capolavori del teatro russo, di Giampaolo Gandolfo. Alla ricerca di un'identità: la scena tedesca del Settecento, di Emilio Bonfatti. La guerra dei teatri da Napoleone a Victor Hugo, di Cesare Molinari. L'industria dello spettacolo: il teatro in Francia nel secondo Ottocento, di Renzo Guardenti. L'età degli avventi romantici in Italia, di Claudio Meldolesi. Il teatro del grande attore e del mattatore, di Gigi Livio. Il Secolo d'Oro della drammaturgia tedesca, di Maria Fancelli. La grande stagione del teatro scandinavo, di Franco Perrelli. Parte seconda. Forme, spazi e tempi del teatro. Un nuovo genere: il dramma borghese, di Roberto Alonge. Tra drammaturgia e spettacolo: la figura del dilettante, di Giovanni Moretti. Una professione inedita: il critico teatrale, di Francesco Malara. La scena: dalla macchineria barocca al salotto borghese, di Luigi Allegri. L'edificio teatrale: acustica e funzionalità, di Paola Bignami. L'edificio teatrale: estetica e razionalità, di Paola Bignami. Mostrare, illudere, significare: esperienze della luce in scena, di Isabella Innamorati. Società e legislazione, di Lamberto Trezzini. Il sistema di produzione, di Lamberto Trezzini. Problemi e metodi di editoria teatrale, di Marzia Pieri. Un secolo di censura teatrale, di Alberto Bentoglio.La nascita della drammaturgia musicale, di Paolo Gallarati. Opera in musica e teatro nell'Ottocento, di Giorgio Pestelli. Il costume teatrale: un lento cammino verso il realismo, di Renzo Guardenti. |
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III. Avanguardie e utopie del Teatro 900 Dopo l'esplorazione della nascita, nel Rinascimento, del teatro moderno, e della sua crescita nei secoli dello sviluppo della borghesia europea, la Storia del teatro moderno e contemporaneo ci guida in questo terzo volume attraverso l'esplosione delle forme teatrali che ha conosciuto il Novecento. Un secolo attraversato da guerre e rivoluzioni, ideologie e utopie, che hanno segnato profondamente tutte le arti, compresa quella teatrale, anzi tra le piú ispirate dal generale carattere di rivolta. I grandi uomini di teatro del Novecento, in Paesi, contesti ed epoche diverse, hanno profuso lo stesso impegno nella ricerca di nuove forme per il teatro, mostrando di essere accomunati dalle medesime volontà di sperimentazione, estremismo e dissacrazione. Maestri, se si vuole «utopisti», che hanno riflettuto e agito sull'uomo e sul mondo attraverso il teatro. Un teatro che è diventato in maniera esplicita portatore di valori intellettuali, politici, ma anche spirituali ed esistenziali. Talvolta questo percorso ha avuto conseguenze estreme: in Russia, nel 1940, Mejerchold venne messo a morte proprio per la posizione pubblica assunta con il suo lavoro di regista. E nel '68, a Parigi il Living Theater fu protagonista dell'occupazione dell'Odeon-Theatre, mentre in America un altro gruppo, il Bread and Puppet, aveva trascinato il festival per le strade, trasformandolo in occasione di protesta contro la guerra nel Vietnam. Nel corso del Novecento, la letteratura perde via via il controllo del teatro: si sviluppa l'idea di laboratorio teatrale, dove il testo può essere semplicemente un punto di partenza, un abbozzo, da cui prende le mosse il lavoro degli attori e del regista, a seguito del quale la prevalenza dei concetti di spazio e di luogo, di tempo e di percezione, di processo e di percorso, di priorità delle prove e del linguaggio della messinscena, di improwisazione e di fisicità fa decadere l'egemonia della scrittura verbale. Indice Parte prima. Percorsi della civiltà teatrale. Teorici, registi e pedagoghi, di Mirella Schino. Il Novecento russo: stili e sistemi, di Massimo Lenzi. La scena inglese: il piú grande spettacolo del mondo, di Paolo Bertinetti. Rivolte, utopie e tradizione nel teatro francese, di Marco Consolini. Il teatro di lingua tedesca, ovvero l'universo della contraddizione, di Luigi Forte. Il teatro italiano di tradizione, di Roberto Alonge e Francesca Malara. Neoavanguardia e postavanguardia in Italia, di Silvana Sinisi. Lirismo e rivolta nella scena spagnola, di Glauco Felici. Il teatro negli Stati Uniti: alla ricerca dell'innovazione permanente, di Ruggero Bianchi. Parte seconda. Forme, spazi e tempi del teatro. L'animazione, ovvero il teatro per gli altri, di Paolo Puppa. Contro, lontano, verso il teatro: percorsi dell'architettura, di Paola Bignami. Cabaret, anticamera del teatro, di Mara Fazio. Teatro e cinema nel sistema dei media, di Francesco Casetti. Costumi e corpi nel teatro del Novecento, di Renzo Guardenti. Il corpo ritrovato: la danza moderna e contemporanea, di Alessandro Pontremoli. Sognando le Grandi Dionisie: il festival teatrale moderno, di Roberto Tessari. La costruzione del nuovo attore, di Sergio Colomba. Teatro e letteratura: confusioni, distinzioni, intersezioni, di Roberto Tessari. La marionetta fra tradizione e utopia, di Luigi Allegri. Il mimo contemporaneo e la riscoperta del corpo, di Marco De Marinis. Teatri orientali ed asiatici. Dall'esotismo al teatro eurasiano, di Nicola Savarese. Per sola voce. Il radiodramma nel Novecento italiano, di Franco Monteleone. Inventare la scena: regia e teatro d'opera, di Sandro Cappelletto. La scenografia novecentesca tra persistenze e rivoluzioni, di Luigi Allegri. Il sistema teatrale e lo Stato unitario, di Sisto Dalla Palma. Storia e storie del teatro, di Paolo Puppa. La scena elettronica, di Aldo Grasso. Teatro ed esoterismo tra simbolismo e avanguardia, di Umberto Artioli. Indice dei nomi e dei luoghi. Indice delle opere teatrali. |
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IV. Trame per lo spettatore Questo volume, che conclude l'opera, raccoglie circa milleduecento trame dei testi fondamentali della tradizione teatrale dal Cinquecento ai giorni nostri. Di ognuna di queste opere, oltre a fornire le date di composizione e di prima rappresentazione, si racconta sinteticamente la trama atto per atto. Cosa significa, nel linguaggio letterario, la parola «trama»? La sintesi dello svolgimento, sul piano del contenuto, di un'opera narrativa o drammatica. Sin dal 1758 il francese Denis Diderot lodava il talento di certi drammaturghi «nel saper stendere una trama». Ma quest'abilità è costitutiva della stessa arte teatrale: molto presto si cominciò a osservare che l'Edipo re di Sofocle (cioè la piú terribile leggenda che il mito seppe offrirci), databile intorno alla metà del V secolo avanti Cristo, «ha una trama perfetta». E le commedie di Plauto, di due secoli dopo, sono meccanismi impareggiabili di circostanze e incidenti, tenuti insieme dal filo rosso di una vicenda spesso di rara coerenza.
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