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...se non ci fossero i libri, noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini.
Cardinale Bessarione
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Stefano JossaLa più bella del mondoPerché amare la lingua italiana Da secoli è per tutti la lingua dell'amore. Suona piú come un clavicembalo che come una chitarra rock, e questo la rende uno strumento delicato da maneggiare. Ma al di là di ogni stereotipo, la lingua italiana è semplicemente meravigliosa. Che cosa la rende tanto speciale? In un viaggio appassionato attraverso i suoi usi e la sua storia, tra un pranzo con Dante e un'incursione sul palco di Sanremo con Leopardi, Stefano Jossa ci svela tutta la bellezza dell'italiano. Una lingua d'invenzione, creata a tavolino dai letterati nel corso dei secoli e diventata nazionale prima ancora che esistesse la nazione. Può essere notarile, burocratica, aulica, ma anche finalizzata alla creatività, al gioco verbale. Una lingua da amare per la quantità di metafore che affolla il linguaggio quotidiano senza che ce ne accorgiamo, per la stratificazione di significati che ci permette di leggere il mondo, per la straordinaria ricchezza delle sue rime, introdotte dai poeti dello stilnovo e rivitalizzate oggi dalla musica rap. E se temiamo di restare schiacciati dal peso della tradizione, ci basterà ricordare che senza memoria, senza varietà, senza alterità, le lingue si impoveriscono. La nostra sarà tanto piú bella quanto piú aprirà i suoi confini anziché restringerli. «A chi è poliglotta si chiede spesso in che lingua sogna, in che lingua parla quando fa l'amore, in che lingua impreca e insulta: come se la lingua avesse un contatto immediato con l'anima e fosse legata direttamente all'inconscio oppure ai sentimenti piú intensi. La lingua esprimerebbe allora la parte piú profonda della nostra personalità, perché lí risiede davvero quello che abbiamo dentro: come si può non amarla quanto noi stessi?» Stefano Jossa insegna Letteratura, cultura e lingua italiane presso la Royal Holloway University of London. È autore di L'Italia letteraria (il Mulino 2006) e Un paese senza eroi. L'Italia da Jacopo Ortis a Montalbano (Laterza 2013). Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato La più bella del mondo. Perché amare la lingua italiana (2018). Collabora con «Alias» e «Doppiozero».
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