Fondare le biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.

Marguerite Yourcenar

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Articoli

Jablonka, Laetitia

collana: Frontiere
editore: Einaudi
data pubblicazione: 20/03/2018
pagine: 348
prezzo: € 21,00
ISBN: 9788806235116
a cura di:
traduzione di: Margherita Botto
argomento:
formato: rilegato
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Ivan Jablonka

Laetitia

o la fine degli uomini


Come si può ridurre la vita di una persona alla sua morte? Laëtitia Perrais, diciotto anni, è stata rapita e uccisa nei dintorni di Nantes nel 2011. Il suo omicidio ha avuto una risonanza mediatica e politica senza precedenti. Centinaia di articoli e decine di trasmissioni televisive hanno parlato di lei. Eppure di lei nessuno ha mai saputo davvero nulla. È rimasta la vittima ignota e senza storia di un luogo ignoto e senza storia. Agli occhi del mondo Laëtitia è nata nel momento della morte, quando è diventata «un caso di cronaca». Ivan Jablonka, invece, ha deciso di ascoltare la sua vita, facendo parlare chi l'ha conosciuta, chi le ha fatto del male e chi l'ha amata. Con la precisione dello storico e la passione del romanziere, Jablonka restituisce alla memoria - e al cuore - il ritratto di una ragazza indimenticabile.

La notte tra il 18 e il 19 di gennaio del 2011 Laëtitia Perrais viene rapita, accoltellata e strangolata in un sobborgo del nord della Francia. Due giorni dopo viene arrestato un uomo con diversi precedenti penali a carico: Tony Meilhon. Ma il corpo della ragazza non si trova e non si troverà per piú di dieci giorni. I grandi giornali nazionali danno la notizia, seguono il caso con clamore morboso e costruiscono «il mostro». Le televisioni prendono d'assalto amici e parenti alla ricerca di uno scoop. I politici invocano una stretta sul crimine e pene piú severe. Ovunque si parla di lei ma nessuno ne parla veramente. Il suo nome è sulla bocca di tutti ma ciascuno lo usa per i propri fini. Laëtitia però, oltre alla sua morte orrenda, ha avuto una vita che non è mai interessata a nessun giornalista, nessun politico, nessuno studioso. Ivan Jablonka, con gli strumenti dello storico e la passione del narratore, quella vita la ricostruisce. Perché un fatto di cronaca nera non è mai un semplice fatto e non ha nulla di cronachistico, ma nasconde sempre una dimensione sociale e soprattutto umana. L'indagine minuziosa dell'accademico lascia cosí lentamente spazio, pagina dopo pagina, alla storia intima e toccante di un'infanzia fragile, di una bambina cresciuta troppo in fretta, di una madre depressa e un padre violento, di istituti e affidi. Una storia fatta però anche di cose belle, di sensazioni che si provano cosí forti e pure solo da adolescenti, di piccole vittorie contro il mondo. Una storia finita troppo presto. Laëtitia ha passato la vita ostaggio dell'ingiustizia, della violenza degli ambienti e di quella degli uomini. Persino dopo la morte del suo corpo di donna si è continuato ad abusare, trasformandolo in uno spettacolo macabro. Jablonka con questo libro la libera dalle catene del potere, che prima l'ha ignorata e poi l'ha trasformata in vittima sacrificale. E le restituisce, servendosi delle armi a disposizione della scrittura, la dignità e la dolcezza che dovrebbero spettare a ogni essere umano.

 

Ivan Jablonka insegna Storia contemporanea all'Università Paris 13. Caporedattore della rivista online «La Vie des idées», è uno degli intellettuali francesi che partecipano al gruppo di riflessione «La République des idées». È l'autore di Storia dei nonni che non ho avuto (Mondadori 2013). Con Laëtitia o La fine degli uomini ha vinto il Prix Médicis e il Prix «Le Monde» 2016.

Recensioni

estratto Laetitia suil Fatto Quotidiano. (leggi)


dello stesso autore nel catalogo Einaudi
  

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