Richiedi la Card Einaudi
è gratuita
hai subito 3 vantaggi
Stampa il buono per
ritirare la Card Einaudi
Dopo aver letto molto, scegli un pensiero che tu possa assimilare in quel giorno. Anch’io faccio così: del molto che leggo prendo sempre qualcosa. Lucio Anneo Seneca
|
Piero GobettiCarteggio 1924Le 1765 lettere di questo volume corrispondono all'intensissima attività svolta dall'intellettuale torinese nel 1924 su vari fronti, politico innanzitutto, ma anche letterario ed editoriale. In un anno drammaticamente decisivo per le sorti dell’Italia, Gobetti cercò di tradurre nei fatti, in forme e con strumenti nuovi, l’obiettivo originario della «Rivoluzione Liberale»: la modernizzazione economica e politica del Paese. A tale scopo furono volti i Gruppi della Rivoluzione Liberale fondati in varie città italiane; ma anche l’apertura sulla rivista della “pagina meridionale”, luogo di aggregazione delle voci disperse ma consonanti dei potenziali riformatori del Sud. In questa partita ebbero un ruolo centrale la casa editrice fondata nel 1923 e anche la rivista letteraria «Il Baretti», messa in cantiere nel pieno della crisi Matteotti. L’ingente quantità di messaggi ricevuti da tutta Italia, in gran parte da ignoti che manifestavano consensi o dissensi o avanzavano proposte a un giovane editore apprezzato per il suo coraggio, è di per sé una testimonianza significativa. Gobetti visto dai suoi contemporanei è un’altra chiave di lettura che il carteggio propone, facendo emergere un mondo sommerso non disposto a cedere. |
|||||||||||||||
|
Piero GobettiCarteggio 1923Come ogni carteggio debitamente ricostruito, quello di Piero Gobetti restituisce precisi contesti e trame di rapporti interpersonali, individua lacune della documentazione e rimozioni della memoria postuma, costituendo una sorta di «autobiografia involontaria» dell'autore. Il Carteggio 1923 di Piero Gobetti porta alla luce gli eventi e le strategie di un anno che fu cruciale per il ventiduenne direttore de «La Rivoluzione Liberale»: nel giro di pochi mesi, a fronte della precoce persecuzione del governo fascista, Gobetti compí quelle scelte insieme politiche, di vita e di lavoro, che fecero di lui un personaggio pubblico, portatore di un nuovo progetto politico. Il «liberalismo agonistico» di Gobetti si manifestò nella Piero Gobetti editore, fondata nel marzo 1923 come «casa editrice di opposizione e di avanguardia», spazio nuovo che attirò politici autorevoli e giovani letterati esordienti equamente dal Nord, Centro e Sud della penisola. Dalle lettere appare anche già matura la disponibilità di Gobetti ad affiancare, in vista delle elezioni politiche del 1924, all'azione culturale l'organizzazione politica tramite gruppi di opposizione.
|
|||||||||||||||
|
||||||||||||||||
|
Piero GobettiCarteggio 1918 - 1922Piero Gobetti (1901-1926) occupa una posizione atipica nella storia del pensiero politico italiano. Padre dell'antifascismo intransigente, è stato a lungo, e in una certa misura è tuttora, oggetto di un «uso pubblico»: rivendicato come eredità simbolica da liberalsocialisti e azionisti, comunisti, liberali, sinistra democratica da una parte; contestato per il suo liberalismo rivoluzionario dall'altra. Meno esplorato è stato il suo pensiero dal punto di vista storico, che invece ne può fornire le chiavi di lettura: un'esperienza maturata in meno di otto anni, nel periodo culminante della crisi italiana ed europea del primo dopoguerra, dovrebbe essere letta nel suo farsi e nel contesto in cui si è definita.
|
|||||||||||||||
Recensioni |
||||||||||||||||
dello stesso autore nel catalogo Einaudi |