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La lettura è come la vita: un viaggio verso l’ ignoto, con la poesia del piacere e dell’ orrore.
Osvaldo Soriano
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François-René de ChateaubriandMemorie d'oltretombaUn libro mito. Il testamento spirituale di un uomo e di un'epoca. Torna in un'edizione riveduta e corretta l'opera che fece esclamare a Victor Hugo «O sarò Chateaubriand, oppure non sarò nulla». Memorie d'oltretomba racconta una vita, quella dell'autore, che coincide con una parte decisiva della storia della Francia, la fine dell'Ancien Régime, passando attraverso la Rivoluzione e la parabola di Napoleone. Nelle pagine di Chateaubriand la storia diventa memoria, i ritratti dei grandi nomi sono filtrati dallo sguardo dell'autore: i protagonisti dell'odiata Rivoluzione, che aveva mandato sulla ghigliottina il suo mondo, sono tutti, da Danton a Robespierre passando per Mirabeau e Marat, belve mostruose, a volte dotate di zampe unghiute e spesso assetate di sangue; Napoleone, detestato e ammirato allo stesso tempo, dà vita a pagine di straordinaria eloquenza e leggibilità, paragonate dalla critica a quelle di Tolstoj in Guerra e pace: La pietà di Chateaubriand per il corpo morente di Bonaparte è un esempio di quella che l'autore dimostra per i vinti, dopo averli spesso odiati come vincitori. La monumentale opera di Chateaubriand ha influenzato non solo il romanticismo francese, di cui è unanimemente considerato il caposcuola, ma l'intera letteratura francese, da Marcel Proust a Jean-Paul Sartre fino a Louis-Ferdinand Céline, che in fuga a Baden-Baden prima dell'esilio in Danimarca chiese a Karl Epting se fosse possibile fargli recapitare proprio le Memorie d'oltretomba. Di François-René de Chateaubriand (1768-1848), scrittore, viaggiatore, soldato, pubblicista e ministro francese è nota la travagliata relazione con Napoleone, cui dedicò la seconda edizione del Il genio del cristianesimo (1802). Durante la Restaurazione svolse una intensa attività politica. Per essersi rifiutato di collaborare con Luigi Filippo, perché fedele ai Borboni, subí persecuzioni e il carcere. Tra le sue opere, oltre alle Memorie d'oltretomba (1848-50), sono da ricordare: Atala (1801), René (1805) e la Vita di Rancé (1844). |
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