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Ecco quello che non si dovrebbe mai cessare di essere: dei lettori, dei lettori puri, che leggono per leggere, che sanno leggere che, insomma, leggono e basta...
Charles Péguy
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Michel PastoureauStorie di Pietra
Timpani e portali romanici «All'entrata della chiesa, davanti alla rappresentazione dell'Inferno e dei dannati, si svolgeranno, fino all'epoca moderna, le cerimonie di penitenza collettiva. Il rito e l'immagine sono in questo caso indissolubilmente legati, e devono venire studiati insieme. Questa valenza edificante dell'immagine è particolarmente evidente e diffusa sui timpani e sui capitelli. Nella scultura il peccato è onnipresente, in modo da attirare l'attenzione dei fedeli sui molteplici inganni e sulle tentazioni del Diavolo e, di conseguenza, sugli eterni tormenti infernali che attendono i dannati nell'aldilà. Ecco dunque una pletora di carnefici, di demoni, di mostri, di creature sconvolte e torturate. Ecco anche talvolta (come ad esempio a Conques) una messa in scena della bruttezza, della nudità, della paura e della sofferenza. Ma troviamo anche, per contrasto, immagini che mostrano la misericordia di Dio e la proficua intercessione degli angeli e dei santi, e piú tardi della Vergine. Una tale iconografia, che mette costantemente in esergo la lotta del bene e del male e che invita alla conversione, a rinunciare al peccato e a volgersi a Dio, è frutto della grande riforma voluta dalla Chiesa a partire dalla metà dell'XI secolo». In Francia il romanico si è sviluppato con un incomparabile grado di coesione e grandiosità: per il grande storico Henri Focillon, nella storia dell'arte europea esso rappresenta la prima compiuta definizione dell'Occidente. L'austera bellezza e la profonda armonia delle chiese romaniche seduce il nostro sguardo moderno forse ancor piú di quelle gotiche. Tuttavia, questa predilezione non sempre è accompagnata da conoscenze che permettono di comprenderne appieno il significato. Concentrando il loro interesse sui timpani e sui portali, gli autori dimostrano che la decorazione scultorea non ha nulla di esoterico. Ha piuttosto un ruolo educativo, teologico e morale al contempo, da mettere anche in relazione con i rituali liturgici (preghiere, canti, letture, processioni) che si svolgevano sulla porta delle chiese. Le stupefacenti fotografie di Vincent Cunillère rendono possibile ciò che una semplice visita non permette: un vero e proprio incontro ravvicinato con queste bibbie di pietra che con fantasia mirabile hanno saputo fondere l'immagine di Dio con quella dell'uomo. I dettagli piú spettacolari si succedono: dal Giudizio Universale sui portali dell'imponente abbazia di Sainte-Foy di Conques e della cattedrale di Saint-Trophime di Arles ai capitelli istoriati della cattedrale di Autun, dalla conversione delle genti sul timpano della basilica di Sainte-Marie-Madeleine a Vézelay agli atlanti della chiesa di Saint-Pierre a Beaulieu-sur-Dordogne, e ancora le chiese intitolate anch'esse a san Pietro a Moissac e a Aulnay-de- Saintonge, l'abbazia di sant'Egidio a Saint-Gilles du Gard, la chiesa parrocchiale di Saint-Julien-de-Jonzy. In dialogo costante con le immagini, il testo di Michel Pastoureau ripercorre la storia di ogni facciata, fornendoci le chiavi necessarie per comprendere fino in fondo lo splendore e l'incomparabile ricchezza dell'architettura romanica. Michel Pastoureau, Dopo aver lavorato al Cabinet des medailles della Bibliothèque National de France, dal 1982 insegna storia della simbologia medievale all'École Pratique des Hautes études. Da ormai vent'anni collabora anche con L'École des Hautes études en Sciences sociales, dedicandosi alla storia simbolica delle società europee. Fra le sue opere tradotte in Italia, ricordiamo La stoffa del diavolo. Una storia delle righe e dei tessuti rigati (il melangolo, 1993); Blu. Storia di un colore (Ponte alle Grazie, 2002); Medioevo simbolico (Laterza, 2005); L'orso. Storia di un re decaduto (Einaudi, 2008); Nero. Storia di un colore (Ponte alle Grazie, 2008); Animali celebri. Mito e realtà (Giunti, 2010), I colori dei nostri ricordi. Diario cromatico lungo piú di mezzo secolo (Ponte alle Grazie, 2011), Bestiari del Medioevo (Einaudi, 2012) e Storie di pietra. Timpani e portali romanici (Einaudi, 2014). |
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