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Uno dei modi migliori per far rivivere il pensiero di un uomo: ricostruire la sua biblioteca.
Marguerite Yourcenar
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Anna Bravo Raccontare per la storia Lezioni Primo Levi Durante quarant'anni - l'arco che va da Se questo è un uomo a Il sistema periodico a I sommersi e i salvati - Levi ha affidato alla storia le sue narrazioni e le sue diagnosi eticopolitiche. Le raccoglie una storica, Anna Bravo, che lo intervistò nel 1983 e che ci racconta perché esse restino valide oggi e per ogni prevedibile futuro. «Raccontare per la storia» significò per Primo Levi due cose essenziali: dare forma all'esperienza di Auschwitz con gli strumenti del narratore - un narratore di fatti reali - capace di stendere un referto significativo per lo storico di professione oltre che per il lettore comune; possedere la sensibilità e il coraggio di proporre categorie nuove per rileggere la Shoah: dalla «zona grigia» alla «vergogna del sopravvissuto». Più coraggiosa ancora la riflessione, radicata nella sua breve esperienza di partigiano, sulla violenza compiuta da chi combatte per una causa giusta. Durante quarant'anni - l'arco che va da Se questo è un uomo a Il sistema periodico a I sommersi e i salvati - Levi ha affidato alla storia le sue narrazioni e le sue diagnosi eticopolitiche. Le raccoglie una storica, Anna Bravo, che lo intervistò nel 1983 e che ci racconta perché esse restino valide oggi e per ogni prevedibile futuro. Gli ultimi libri di Anna Bravo, che ha insegnato Storia sociale all'Università di Torino, sono Intervista a Primo Levi, ex deportato (con Federico Cereja, Einaudi, 2011), La conta dei salvati (Laterza, 2013) e Raccontare per la storia(Einaudi, 2014).
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