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...se non ci fossero i libri, noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini.
Cardinale Bessarione
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Guadalupe Nettel Il corpo in cui sono nata «Nettel è tra le scrittrici con il tocco letterario migliore nella narrativa messicana attuale: arriva al midollo senza rompere l'osso». È sufficiente una piccola macchia bianca nell'occhio per sentirsi diversi dagli altri? Non esattamente. Ma la macchia può diventare il segno di una differenza piú grande; può rappresentare l'unicità di una storia personale, e del modo di raccontarla. Questa è la storia di una bambina cresciuta negli anni Settanta, una storia di amore libero, coppie aperte, comuni hippy, ma anche di nonne reazionarie, campetti di calcio, periferie pericolose e trilobiti dell'era paleozoica. E l'unicità è nell'occhio che vede il mondo, nello sguardo che descrive le cose: ironico, commovente, penetrante. Guadalupe Nettel è nata a Città del Messico nel 1973. È autrice di quattro raccolte di racconti tra cui Pétalos y otras historias incómodas (2008) e El matrimonio de los peces rojos (2013); e di un romanzo: El huésped (2006). Ha ricevuto diversi riconoscimenti tra i quali il premio franco-messicano Antonin Artaud (2008), il premio tedesco Anna Seghers (2009) e il Premio de narrativa breve Ribera del Duero (2013). Il corpo in cui sono nata (Einaudi 2014) è il suo primo libro tradotto in italiano. |
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