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Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario…
Francesco Petrarca
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J. M. CoetzeeL'infanzia di Gesù
Un uomo e un bambino sbarcano in una città misteriosa, parlano una lingua che non è la loro e non ricordano nulla delle vite precedenti. L'unica cosa che l'uomo sa è che deve prendersi cura di questo bambino eccezionale - capriccioso, dolce, capace di guardare la realtà con occhi scandalosamente nuovi - e aiutarlo a ricongiungersi con la madre. L'infanzia di Gesú è il libro piú misterioso e affascinante del premio Nobel J. M. Coetzee. Eppure è anche il racconto piú semplice di tutti: quello dell'amore di un «padre» per un «figlio» che ha la grandezza e la forza di ridefinire il mondo. Un uomo adulto, quasi anziano, e un bambino sbarcano a Novilla. Novilla non è la loro città, lo spagnolo non è la loro lingua: ma come tutti gli abitanti della città, con cui condividono il misterioso destino, vi sono giunti dopo un viaggio in mare e non conservano nessun ricordo delle loro vite precedenti. Non sanno da dove vengono, a chi erano legati, quale evento catastrofico li ha condotti fin lí come profughi; non lo sanno e sembra che nemmeno abbia piú importanza. C'è solo una cosa che Simón, l'uomo, sa: deve prendersi cura di questo bambino che ha conosciuto sulla nave, deve accudirlo anche se non è suo figlio, anche se nulla lo lega a lui. Anche se Davíd si dimostra presto un bambino molto particolare. E sa che deve aiutarlo a ricongiungersi con la «madre». Quando il romanzo sembra essere giunto ai limiti estremi del suo esaurimento, arrivano scrittori come J. M. Coetzee a mostrare che tutto è ancora possibile: è come se il Nobel sudafricano prolungasse la linea che da Kafka passa per Beckett e ne facesse gemmare le possibilità per il mondo del nuovo millennio e le sue inquietudini. L'infanzia di Gesú è allo stesso tempo una riflessione radicale e profondissima sul mistero dell'umano, sul conflitto tra desiderio e felicità, tra Storia e Salvezza, una perturbante interrogazione su come dobbiamo vivere e se mai saremmo in grado di riconoscere il Messia se arrivasse oggi. Ma è anche la storia struggente dell'amore di un «padre» per un bambino, quell'insieme di tenerezza e responsabilità che spinge un uomo a prendersi cura del futuro anche in un mondo che di futuro sembra privo. L'infanzia di Gesú è stato accolto in tutto il mondo come un capolavoro: eppure, o forse proprio per questo, non c'è praticamente critico o lettore che ne dia la stessa interpretazione, nessuna lettura che ne intacchi l'enigma. È come se ognuno di noi si trovasse di fronte a un libro diverso, a una domanda a cui dovrà dare una risposta assolutamente individuale. A un libro che parla solo a lui. J. M. Coetzee è nato in Sudafrica e attualmente vive in Australia. Di lui Einaudi ha pubblicato: Vergogna, Aspettando i barbari, La vita e il tempo di Michael K, Infanzia, Gioventú, Terre al crepuscolo, Nel cuore del paese, Foe, Il Maestro di Pietroburgo, Età di ferro, Slow Man, Spiagge straniere, Diario di un anno difficile, Lavori di scavo. Saggi sulla letteratura 2000-2005, Tempo d'estate, Doppiare il capo e L'infanzia di Gesù. Nel 2003 è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura. |
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Recensioni «David si chiede perchè» di Franco Marcoaldi - D la Repubblica 16/11/2013 «L'uomo nuovo viene da Sud» di Lara Ricci - Il Sole 24 ore Domenica 19/01/14 |
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