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...se non ci fossero i libri, noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini.
Cardinale Bessarione
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Lev TolstojAnna KareninaDopo l'imponente affresco storico di Guerra e pace - «libro sul passato», per definizione dello stesso autore - Lev Tolstoj si dedica finalmente alla Russia a lui coeva e a un «romanzo di vita contemporanea». Anna Karenina, appunto. Dodici sono le redazioni attraverso le quali lo scrittore trasforma la sfrontata, eccessiva Tatjana (che muore affogata, ma con un'annotazione a margine: treno?) nella sensuale ma ancora rozza Nanà e - finalmente, dalla quarta variante - in Anna Arkadevna Karenina, cesellandone via via quella disperata profondità emotiva che fece scrivere a Sergej Dovlatov: «La peggiore sciagura della mia vita? La morte di Anna Karenina». Il successo di pubblico fu subito straordinario. I lettori attesero con trepidazione le sette parti che la rivista «Russkij vestnik» («Il messaggero russo») pubblicò dal 1875 al 1877 (l'ottava, politicamente sdrucciola, Tolstoj dovette farla uscire a proprie spese), cosí come l'agognato volume nel 1878. Accolto dalla critica come un «romanzo frivolo dell'alta società» e annunciato nel 1885 in traduzione italiana dalla «Gazzetta di Torino» con la certezza che avrebbe suscitato «profonda, incancellabile impressione sull'animo dei lettori e specialmente su quello delle lettrici», nel corso dei decenni la scelta di Anna Karenina, la sua sfida al beau monde e il suo drammatico suicidio preparato dalla meschinità, dal decoro, dall'ordito di convenzioni ben inamidate, sono stati oggetto di interpretazioni di ogni sorta. Mai tuttavia venne messa in dubbio l'esaltante modernità dell'opera. Una modernità ancora vitale, se un sondaggio di «TIME» la colloca - nel 2007 - al primo posto fra i dieci romanzi imprescindibili di tutti i tempi e di tutte le letterature. E che lo leggiate di nascosto sotto le coperte come Daniel Pennac, che ci colmiate le ore d'insonnia tanto quanto la protagonista di Sonno di Murakami Haruki o che scegliate di chiamare Karenin il vostro cane come Tomás e Tereza de L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera, quella meravigliosa «porcheria» che è Anna Karenina (cosí la definí, a pochi anni dalla pubblicazione, un Tolstoj già in cerca di altre vie) non potrà che celebrare, per l'ennesima volta, il suo incanto. Di Lev Nikolaevic Tolstoj (Jasnaia Poljana 1828-Astapovo, Rjazan 1910) Einaudi hapubblicato: Guerra e pace, Anna Karenina, La sonata a Kreutzer, Carteggio confidenziale con Aleksandra Andrejevna Tolstaja, Resurrezione, Racconti, I quattro libri di lettura, Due ussari, Racconti di Sebastopoli, Quattro romanzi (La felicità familiare, Morte di Ivan Ilic, La sonata a Kreutzer, Padre Sergio). |
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