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Fondare le biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.
Marguerite Yourcenar
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Fëdor DostoevskijDelitto e castigo
Romanzo in sei parti e un epilogo «Non solo Dostoevskij ha prefigurato Nietzsche e tutta la cultura nietzschiana, non solo ha prefigurato Kafka, cioè almeno metà della letteratura del Novecento [...] ma addirittura ha prefigurato, precorso, preteso Freud. A meno che egli non sapesse già tutto ciò che Freud avrebbe scoperto. [...] Ciò mi riempie di una sconfinata ammirazione, pari almeno a quella che sento per la impareggiabile "sceneggiatura" del romanzo». Pier Paolo Pasolini Delitto e castigo, per molti il capolavoro di Dostoevskij, nasce nel 1865, uno degli anni piú critici dell'esistenza sempre travagliata del suo autore. Colpito da gravi lutti (la morte della prima moglie e del fratello), travolto dal fallimento della rivista «Epocha» e sommerso dai debiti, Dostoevskij fugge all'estero, dove perde nuovamente al gioco. Ma intanto concepisce un nuovo progetto letterario, «il resoconto psicologico di un delitto», che sottopone all'editore Katkov per la rivista «Russkij Vestnik». Qui il romanzo uscirà, a puntate, dal gennaio al dicembre del 1866. Il progetto iniziale di una «confessione» in prima persona, secondo il modello delle Memorie del sottosuolo, si trasforma accogliendo altre voci, si articola e si amplia inglobando un'idea precedente, quella di un romanzo sociale sulla piaga dell'alcolismo che doveva intitolarsi Gli ubriaconi. Cosí la storia dell'alcolizzato Marmeladov e della sua sventurata famiglia s'intreccia con la vicenda di Raskol'nikov, il giovane che uccide per un'idea, per affermare la propria libertà e la propria superiorità sugli uomini comuni e la loro morale. Perché se può servire a salvare la vita propria e altrui, se il gesto può andare a beneficio di tutta l'umanità, è davvero un delitto eliminare una vecchia strozzina, stupida e cattiva, non un essere umano ma un insetto dannoso, un pidocchio? Di Fëdor Michajlovic Dostoevskij (Mosca 1821 - Pietroburgo 1881), Einaudi ha pubblicato: Memorie del sottosuolo, Umiliati e offesi, Delitto e castigo, I demoni, L'adolescente, L'idiota, I fratelli Karamazov, Diario di uno scrittore, Le notti bianche, Il sogno dello zio e L'eterno marito. Emanuela Guercetti, che firma la nuova traduzione di Delitto e castigo, è nata e vive a Milano. A partire degli anni Ottanta, si è dedicata alla traduzione di narrativa russa, legando il suo nome ad autori come N. Gogol¿, I. Goncarov, L. Tolstoj, A. Cechov, M. Bulgakov, V. Aksënov, F. Iskander e L. Ulickaja. Insegna Teoria e tecnica della traduzione russa all'Università degli studi di Milano. Nel 2013 è stata insignita del Premio Gorky per la traduzione.
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