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Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire.
Italo Calvino
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Matteo Vegetti L'invenzione del globo Spazio, potere, comunicazione nell'epoca dell'aria Il libro ripensa la globalizzazione da una prospettiva originale, basata sull'idea che il nostro tempo sia partecipe di una rivoluzione spaziale paragonabile solo a quella che, all'epoca della conquista degli oceani, ha fatto sorgere l'età moderna. Sviluppando la riflessione di Carl Schmitt circa il potere degli elementi (terra, mare, fuoco, aria), Vegetti indica nell'avvento della spazialità aerea l'esordio di una seconda fase globale, che attraverso l'aviazione, le onde elettromagnetiche, i sistemi della telecomunicazione satellitare, i viaggi spaziali e la tecnologia informatica ha plasmato un nuovo spazio e una nuova coscienza spaziale. L'autore studia in chiave genealogica gli effetti riconducibili a questa profonda transizione storica: effetti di ordine politico e sociale, ma anche antropologici, dato che la metamorfosi dello spazio esige un riorientamento complessivo del rapporto tra il soggetto e il mondo cui appartiene. In questa prospettiva il volume interroga la crisi della statualità, ovvero del nomos della terra quale la modernità l'ha conosciuto, e la nascita di un nuovo ordine globale ancora in cerca di se stesso. Indice Matteo Vegetti, filosofo, insegna presso l'Accademia di Architettura di Mendrisio (Università della Svizzera Italiana). Tra le sue pubblicazioni:La fine della storia (Milano 2000), Hegel e i confini dell'Occidente (Napoli 2005), Lessico sociofilosofico della città (curatela, con P. Perulli, Varese 2006), Filosofie della metropoli (curatela, Roma 2009).
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