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Ecco quello che non si dovrebbe mai cessare di essere: dei lettori, dei lettori puri, che leggono per leggere, che sanno leggere che, insomma, leggono e basta...
Charles Péguy
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Vittoria Baruffaldi C’era una volta l’amore Brevi lezioni per innamorarsi con filosofia Cosa ci insegnano i filosofi sull'amore? Che è una gran confusione, ma che in fondo vale la pena di essere vivi solo se si può dire di aver amato. Tutti crediamo di sapere cosa sia l’amore, sin da bambini, quando lo vediamo negli occhi dei nostri genitori. L’amore è assoluto, ci convinciamo. Purtroppo o per fortuna quello è solo un tipo di amore; poi, nel corso degli anni, ne incontriamo altri, piú transitori e relativi. Che possono fare male. E allora cerchiamo di darci delle regole, perché l’amore non ci prenda piú alla sprovvista. Regole che puntualmente contravveniamo. Lo facciamo noi, che restiamo aggrappati in preda all’ansia attendendo un messaggino sul cellulare, cosí come lo hanno fatto Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre, Abelardo ed Eloisa, Hannah Arendt e Martin Heidegger. Non c’è buon proposito, per quanto filosofico possa essere, che tenga di fronte all’irrazionalità del sentimento. Bisogna viverlo come viene. Vittoria Baruffaldi ci accompagna tra gli alti e bassi della nostra vita amorosa, accostandosi alle sventure sentimentali dei filosofi in cerca di conforto. E ci lascia con la rassicurante consapevolezza che anche chi ha dedicato l’esistenza a speculare sul senso delle cose, quando si è trattato di faccende di cuore ci ha capito poco o niente. Vittoria Baruffaldi è nata a Torino nel 1977, è professoressa di filosofia e storia al liceo. Ha pubblicato racconti su «inutile» e «Nazione Indiana». Per Einaudi ha pubblicato Esercizi di meraviglia (2016) e C'era una volta l'amore (2020). |
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