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Tanpinar, Serenità

collana:  Letture
editore: Einaudi
data pubblicazione: 28/03/2017
pagine: 510
prezzo: € 22,00
ISBN: 9788806228880
prefazione di: Giorgio Montefoschi
traduzione di: Fabio Salomoni
argomento: narrativa straniera
formato: brossura
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Ahmet Hamdi Tanpinar

Serenità


Ambientato nel 1939 a Istanbul, nell'imminenza di un nuovo conflitto mondiale, Serenità è la storia di un gruppo di personaggi alla ricerca di un'identità, individuale e collettiva, in un mondo fortemente in bilico fra tradizione e modernizzazione, fra Oriente e Occidente, fra un passato di splendori e le ansie per un futuro incerto. Soprattutto è la storia di Mümtaz, giovane intellettuale che si rifugia nella letteratura e nella musica di un tempo che sta scomparendo; l'incontro con l'affascinante e complicata Nuran lo porterà invece a vivere una rinascita sensuale e mentale. Uscito nel 1949, Serenità è l'altro grande romanzo di Tanpinar, scritto prima dell'Istituto per la Regolazione degli Orologi, ed è una fotografia magistrale della Turchia nella difficile transizione dall'Impero ottomano alla Repubblica. Un libro tragico ma al tempo stesso bello come una sera d'estate sul Bosforo, passata a bere raki con gli amici ascoltando musica dal vivo.

Chi ha ammirato, non piú tardi di un paio di anni fa, L'Istituto per la Regolazione degli Orologi, il romanzo, pubblicato in questa stessa collana da Einaudi, che Ahmet Hamdi Tanpinar ultimò poco prima della sua morte, avvenuta nel 1962 all'età di sessantuno anni, ritroverà in Serenità (Huzur), il romanzo che lo precede e che apparve in Turchia nel 1949, almeno due dei protagonisti di quel libro folle, sommamente divertente e acuto, picaresco e pure stanziale, nel quale il suo autore si cimentava in una di quelle «sistemazioni» impossibili che di tanto in tanto appaiono nei luoghi o nei momenti piú impensabili della letteratura, e nella loro unicità, nel loro provenire da chissà dove, lasciano il lettore sbalordito. Questi due protagonisti sono il tempo inafferrabile, sottratto ad ogni vano tentativo di catalogazione, e Istanbul. dalla prefazione di Giorgio Montefoschi


Ahmet Hamdi Tanpinar nasce a Istanbul nel 1901, figlio di un giudice. Sua madre muore quando lui ha tredici anni. Nel 1923 si laurea in lettere e inizia a insegnare nelle scuole di varie città finché nel 1939 entra all'università di Istanbul per insegnare Letteratura turca moderna e contemporanea. Nel 1942 diventa membro dell'Assemblea nazionale turca; rimane parlamentare fino al 1946 e in questo periodo pubblica il suo primo libro di racconti. Dal 1946 al 1948 ha l'incarico di ispettore per il ministero della Pubblica Istruzione, poi torna all'università di Istanbul e da quel momento l'insegnamento accademico sarà la sua unica occupazione oltre alla scrittura. Nel 1949 pubblica il suo primo romanzo, Huzur (Quiete), che gli dà grande fama. Nel 1953 passa sei mesi all'estero soggiornando in vari paesi d'Europa, tra i quali l'Italia. Nel 1955 pubblica un altro libro di racconti e nel 1961 il suo primo libro di poesia. Muore a Istanbul nel 1962 per un infarto poco dopo aver completato il suo capolavoro, L'Istituto per la Regolazione degli Orologi (pubblicato da Einaudi nel 2014). Postumi escono altri tre suoi romanzi e vari volumi di saggi.

 

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