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Sainte-Beuve, Port Royal

collana: i Millenni  
editore: Einaudi
data pubblicazione: 2011
pagine: CVI - 2095
prezzo: € 150,00
ISBN:  978880619595
a cura di: Mario Richter
Traduzioni di: Elettra Bordino, Fabiola Baldo, Marina Bernardi, Maria Dario e Alessandra Flores D'Arcais.
illustrazioni di: con 24 tavole a colori  fuori testo
argomento: classici 
formato: 2 volumi rilegati in cofanetto
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Charles-Augustin Sainte-Beuve

Port-Royal


 Port-Royal è lo specchio della Francia nel suo secolo d'oro, ma è anche uno specchio universale dell'umanità.

«Parlare di evento è poco. Il Port-Royal è uno dei rarissimi capolavori della storiografia di ogni tempo e di ogni paese; e va posto accanto ai libri supremi; Erodoto, Tucidide, Senofonte, Curzio Rufo, Ammiano Marcellino, Bede, Liutprando, Guicciardini, Gibbon.
Il Port-Royal è un libro straordinariamente vasto. Cominica con Montaigne e finisce con Voltaire: discorre volubilmente di tutto: storia morale, letteratura, eloquenza, religione, psicologia, paesaggio; e non si arresta mai senza aver esaurito le sue innumerevoli forme. Appaiono i grandi della letteratura e della religione; e centinaia di piccoli ritratti: figure in movimento, devote, profonde, solenni,, frivole, drammatiche, avventurose. Alla fine, Port-Royal basta a tutti. Ogni lettore possibile vi trova il suo alimento definitivo».
Pietro Citati, la Repubblica

Sainte-Beuve grande critico letterario, grande storico della cultura, soprattutto grande scrittore. In questa meticolosa ricostruzione del monastero più famoso e controverso d'Europa nel Seicento, a cui lavorò per gran parte della sua vita, non mancano l'erudizione, il ricorso ai documenti, la contestualizzazione politica e teologica. Ma ciò che ne fa un capolavoro della letteratura è proprio la scrittura: franta, modernissima, con un forte piglio di oralità, capace di condensare riflessioni profonde in poche righe e di rendere vivacemente le caratteristiche fisiche e psicologiche di personaggi sommi come Pascal, Molière e Racine, ma anche delle figure più oscure. Port-Royal è dunque lo specchio della Francia nel suo secolo d'oro, ma è anche uno specchio universale dell'umanità. E non è un caso che per molti lettori quest'opera sia diventata di culto, a prescindere dagli interessi religiosi (d'altronde Sainte-Beuve, per quanto appassionato ai percorsi dello spirito, aveva una visione laica del mondo e della storia). Così Gide affermava di leggere Port-Royal almeno un'ora al giorno, traendone «ad ogni svolta di sentiero osservazioni e vedute di una meravigliosa sagacia». E Gianfranco Contini, intervistato da Ludovica Ripa di Meana su quale fosse il libro più amato, lui che tanti ne aveva letti, rispose: «Port-Royal per me è il più gran libro che sia stato scritto, il più nutriente per qualunque momento della vita». E all'intervistatrice che gli preannunciava di volerlo leggere aggiunse: «Fortunata! che ha ancora da leggere uno dei capolavori dello spirito umano».

 

Charles-Augustin Sainte-Beuve nasce a Boulogne-sur-Mer, in Piccardia, nel 1804. Intellettuale di scuola romantica, amico di Victor Hugo, diventa il critico più famoso di Francia con il Tableau historique et critique de la poésie française et du théâtre français au XVI siècle (1828) e soprattutto con la serie in cinque volumi di Critiques et Portraits littéraires, uscita a più riprese negli anni Trenta e ampliata nel decennio successivo con i Portraits de femmes e con i Portraits contemporains. Nel 1845 viene accolto all'Académie française. Nel 1851 dà avvio alla pubblicazione delle Causeries du Lundi, inizialmente scritte per i giornali e poi raccolte in numerosi volumi. Nel 1854 è chiamato a insegnare poesia latina al Collège de France e nel 1858 all'École Normale. Nel 1861 pubblica Chateaubriand et son groupe littéraire sous l'Empire. Quattro anni dopo è nominato senatore. Nel 1869 muore, a Parigi.

Nel 2011 esce per Einaudi Port-Royal. L'edizione di quest'opera, originata da un corso tenuto da Sainte-Beuve all'Università di Losanna, iniziò a essere pubblicata nel 1840 e venne completata, in sette volumi, nel 1867.
La prima e fino a ora unica traduzione italiana del Port-Royal è stata quella di Serena D'Arbela per le edizioni Sansoni (1964). A quasi cinquant'anni di distanza, questa nuova traduzione, eseguita sul testo curato da Maxime Leroy per la «Bibliothèque de la Pléiade» e coordinata da Mario Richter, è stata realizzata da un'équipe di cinque traduttrici: Fabiola Baldo, Marina Bernardi, Elettra Bordino, Maria Dario e Alessandra Flores d'Arcais.

Recensioni  

di Piero Citati, Lo Spirito tra Sant'Agostino e Pascal, storia del pensiero forte (La Repubblica, 10/03/2011)

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