Agamben, Studiolo

collana: i Saggi  
editore: Einaudi
data pubblicazione: 03/12/2019
pagine: X - 136
prezzo: € 20,00
ISBN: 9788806243838
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formato: rilegato
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Giorgio Agamben

Studiolo


Lo sguardo amorevole di un filosofo su quella «poesia che tace» che è la pittura.

«Studiolo» si chiamava nei palazzi rinascimentali la piccola stanza in cui il principe si ritirava per meditare o leggere, circondato dai quadri che amava in modo speciale. Questo libro è, per l’autore, una specie di studiolo. Ma non si comprende che cosa significhino per lui le immagini che cerca ogni volta di leggere e di commentare, se non si comprende che in questione non è uno spazio privato, ma innanzitutto un’altra esperienza del tempo, che concerne ciascuno di noi. Benjamin diceva che fra ogni istante del passato e il presente vi è un appuntamento segreto e che se si manca a quest’appuntamento, se non si comprende che le immagini che il passato ci trasmette erano dirette proprio a noi, qui e ora, è la nostra stessa consapevolezza storica che si spezza. La scommessa che tiene insieme le opere raccolte nello studiolo è, infatti, che esse, benché siano state composte in un arco di tempo che va dal 5000 a.C. ad oggi, giungano alla loro leggibilità soltanto ora. Per questo, malgrado l’attenzione ai dettagli e le cautele critiche che caratterizzano il metodo dell’autore, esse ci provocano con una forza e quasi con una violenza a cui non è possibile sottrarsi. Quando comprendiamo perché Dostoevskij teme di perdere la fede davanti al Cristo morto di Holbein, quando la Lepre di Chardin si rivela di colpo ai nostri occhi come una crocifissione o la scultura di Twombly ci mostra che la bellezza non possa in ultimo che cadere, l’opera d’arte è allora strappata dal suo contesto museografico e restituita alla sua quasi preistorica sorgività. E questo e non altro, suggerisce l’autore, è il compito del pensiero.

«Vi è un momento, nell’itinerario creativo di ogni grande artista, di ogni poeta, in cui l’immagine di bellezza che egli sembrava fin allora inseguire come un’elevazione continua e in ascesa, improvvisamente inverte la sua tendenza e si mostra, per cosí dire, verticalmente, in caduta: bellezza che cade».

 

Giorgio Agamben ha insegnato in università italiane e straniere e la sua opera è tradotta in molte lingue. Tra i suoi libri recenti ricordiamo l'edizione integrale di Homo sacer (Quodlibet 2018); Autoritratto nello studio (nottetempo 2017); Karman. Breve trattato sull'azione, la colpa e il gesto (Bollati Boringhieri 2017); Il Regno e il Giardino (Neri Pozza 2019). Presso Einaudi ha pubblicato Stanze. La parola e il fantasma nella cultura occidentale (1977, 1993 e 2011); Infanzia e storia. Distruzione dell'esperienza e origine della storia (1978 e 2001); Il linguaggio e la morte. Un seminario sul luogo della negatività (1982 e 2008); La comunità che viene (1990), Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita (1998 e 2005) e Studiolo (2019).

  Recensioni  

recensione di Massimo Onofri su Avvenire. (leggi)

dello stesso autore nel catalogo Einaudi 

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