collana: NUE . Nuova Universale Einaudi |
editore: Einaudi |
data pubblicazione: 2011
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pagine: XXXIV - 110 |
prezzo: € 22,00 |
ISBN: 9788806198466 |
a cura di: Lisa Indraccolo |
contributi di: Maurizio Scarpari |
traduzione di: |
argomento: classici |
formato: rilegato |
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Ban Zhao
Precetti per le donne e altri trattati cinesi di comportamento femminile
Come conquistare l'affetto del marito. Come gestire i rapporti con i parenti acquisiti. Come sbrigare le faccende domestiche. Quale la condotta appropriata da tenere nelle diverse situazioni. All'inizio del II secolo d.C. Ban Zhao, figlia e sorella di famosi letterati, scrive un trattatello di comportamento rivolto alle donne.
Per la prima volta nella storia della Cina una donna si rivolge direttamente ad altre donne su questi temi. Lei stessa fu la prima donna a ottenere grandi onori letterari presso la corte imperiale: fu storica di corte e consigliera dell'imperatrice. E i suoi Precetti hanno aperto la strada a numerosi altri trattati di comportamento scritti da donne, quasi un genere letterario di ambito confuciano. Ban Zhao è strettamente legata al confucianesimo, ai suoi principî morali, all'idea di un'armonia generale da perseguire con determinazione, contro ogni istanza egoistica e individuale. L'educazione, per il confucianesimo, era il primo fondamentale passo verso la costituzione di una società armoniosa e pacifica. Ban Zhao ha trasferito la sapienza e l'ideologia del confucianesimo in un libro di divulgazione popolare che ha fatto epoca nella storia della cultura cinese. La modernità del testo risiede nel fatto che Ban Zhao sostiene apertamente la necessità di provvedere all'educazione anche delle bambine, cosa tutt'altro che ovvia e scontata all'epoca. L'autrice sostiene che la cultura gioca un ruolo cruciale nella vita di tutti, maschi e femmine, in quanto consente a ogni individuo di poter svolgere in modo appropriato i compiti e le funzioni che gli sono propri e gli competono in base al sesso, all'età e alla posizione sociale. Una donna che, a tempo debito, non abbia appreso le tradizionali norme di comportamento e che ignori le relazioni fondamentali che regolano i rapporti interpersonali all'interno della famiglia e della società tramandate dai Classici, non saprà stare al proprio posto, verrà meno ai propri doveri nei confronti dei familiari e si coprirà di vergogna, attirandosi il biasimo non soltanto della sua famiglia, ma dell'intera comunità. Una donna ignorante, quindi, non è in grado di realizzare appieno la propria natura interpretando il ruolo di moglie e madre che le spetta, costituendo un grave elemento di disturbo nel processo di realizzazione di una società armoniosa auspicato dai con
fuciani. dall'introduzione di Lisa Indraccolo
«Per quanto riguarda marito e moglie, un'unione corretta si stabilisce con l'affiatamento e l'intimità, e l'amore si sviluppa con una buona intesa. Se si subiscono bastonate, come si può salvaguardare il rapporto? Se si dispensano rimproveri come può esserci amore? Nel momento in cui le basi del rapporto e l'amore vengono meno ecco che a marito e moglie non resta che separarsi».
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