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Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire.
Italo Calvino
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Claudio Magris
Opere volume primo Due Meridiani raccoglieranno un'ampia selezione dell'opera di Magris: il primo, che presenta le sue opere fino al 1995, si apre con i due corposi saggi che hanno inaugurato la sua carriera di studioso capace di diffondere in Italia la conoscenza della cultura mitteleuropea e della civiltà ebraico-orientale, "Il mito absburgico nella letteratura austriaca moderna" (1963) e "Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale" (1971). Si propongono quindi "Illazioni su una sciabola" (1985), il libro che ha segnato il passaggio alla narrativa, e "Danubio" (1986), narrazione che fonde il racconto di viaggio lungo il corso del "fiume blu" con la meditazione sulla stratificazione dell'identità europea contemporanea. Seguono "Stadelmann" (1988), dramma ispirato alla figura del servitore di Goethe; "Un altro mare" (1991), rielaborazione romanzesca della parabola esistenziale di Enrico Mreule, filologo amico di Carl Michelstaedter; "Il Conde" (1993), racconto che sviluppa ancora una volta uno spunto reale, ovvero la storia di un vecchio che ripescava morti dal fiume; e infine "Le voci" (1995), monologo che ha per protagonista un uomo che si innamora delle voci delle donne registrate nelle segreterie telefoniche. Il volume è curato da Ernestina Pellegrini, esegeta d'elezione di Magris che ne ha studiato a fondo l'archivio. Oltre alla bibliografia, alla cronologia e al saggio critico della curatrice, completa il volume un contributo della germanista Maria Fancelli. Claudio Magris o dell’identità plurale. Essere germanista. Cronologia. Nota dell’editore. il Mito absburgico nella letteratura austriaca moderna. Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale. Illazioni su una sciabola. Danubio. Stadelmann. Un altro mare. Il conde. Le voci. Notizie sui testi. Bibliografia essenziale. volume secondo In questo secondo Meridiano, sempre a cura di Ernestina Pellegrini, vengono presentate in ordine cronologico le opere narrative e teatrali pubblicate da Magris a partire dal 1997, anno d'uscita di "Microcosmi," fino al recentissimo volume edito da Mondadori: un arco temporale che comprende alcuni testi esemplari della sua scrittura originale e creativa, come "Alla cieca" (2005) e "Non luogo a procedere" (2015). A queste opere, che costituiscono la prima e più cospicua parte del volume, si aggiunge una serie di preziose "autoantologie" d'autore, in cui vengono presentati al lettore i principali saggi, gli articoli e le "istantanee" pubblicati in varie sedi in quattro decenni di attività critica e giornalistica, soprattutto per il «Corriere della Sera», oltre a una scelta dei racconti da "Tempo curvo a Krems" (2019). Claudio Magris (Trieste, 1939) ha insegnato Lingua e Letteratura tedesca presso le università di Trieste e di Torino. Dal 1967 collabora con il "Corriere della Sera". Ha ricevuto diverse lauree honoris causa e numerosi premi, tra i quali: Premio Strega 1997; Praemium Erasmianum 2001; Premio Principe de Asturias 2004; Österreichischer Staatspreis für Europäische Literatur 2005; Friedenspreis des Deutschen Buchhandels 2009; Premio FIL de Literatura en Lenguas Romances 2014, Kafka-Prize 2016; Prix Meilleurs Livres de L'Année de la Revue LIRE 2017; European Citizen's Prize 2018; Thomas Mann Prize 2019. |
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