Shoumatoff, Leggende del deserto americano

collana: Frontiere  
editore: Einaudi
data pubblicazione: 2015
pagine: 610
prezzo: € 26,00
ISBN: 9788806209827
a cura di:
traduzione di: Marco Bosonetto
argomento:
formato: rilegato
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Alex Shoumatoff

Leggende del deserto americano

 

Dai miti di fondazione dei nativi, alle leggendarie figure del Far West. Dalle instancabili corse del road runner (il Bip Bip di Willy il Coyote), alla piccantezza mozzafiato dei jalapeños e dei piquín usati dagli indiani per tenere lontani gli spiriti maligni. Dal sogno del coast to coast, alla scoperta della cruenta realtà della coltivazione e del traffico di papaveri e marijuana. Un viaggio appassionante per riportare alla luce gli innumerevoli segreti di una terra primordiale, aspra e selvaggia. Un affresco sfaccettato, di volta in volta violento, commovente e umano, per raccontare un territorio ben delimitato dalla geografia ma, soprattutto, un luogo dell'immaginario dove piú che in qualsiasi altro la terra assomiglia all'oceano.

Il deserto è una terra aspra e selvaggia. Nel deserto americano i rumori umani lasciano subito il posto ai saltelli del ratto canguro, allo strisciare obliquo del crotalo ceraste, allo zampettare del road runner (il Bip Bip dei cartoni animati), che dopo aver divorato il serpente si aggira baldanzoso per giorni con la coda del crotalo che ancora spunta dal becco. Con Leggende del deserto americano, frutto di una ricerca durata una vita, Alex Shoumatoff ci accompagna alla scoperta degli innumerevoli segreti nascosti in questa regione primordiale e leggendaria. Cosí, ci ritroviamo immersi nelle atmosfere che gli appassionati dei fumetti di Tex e dei film western conoscono bene: le distese del Mojave, del deserto dipinto, del Canyon del Muerto, di Fort Wingate. Ritroviamo le lotte dei navajo, ancora oggi indomiti e impegnati a difendersi dalle prepotenze degli anglos, e quelle per la difesa dell'acqua, bene prezioso minacciato dall'avidità di grandi città come Phoenix o Denver, desertiche e ricche di campi da golf. Ripercorriamo i viaggi e gli scontri fra coloni spagnoli e indiani, con la ricerca leggendaria e sanguinosa delle sette città d'oro di Cíbola, e conosciamo da vicino le tradizioni degli indiani tarahumara, consumatori di peyote e instancabili corridori, che praticano lo sport tradizionale del rajalipame, una corsa a staffetta su distanze fino a centocinquanta chilometri, da percorrere spingendo a calci una palla di legno duro. E proprio andando alla ricerca dei tarahumara, Shoumatoff ha modo di imbattersi nell'inizio dell'escalation di violenza legata al traffico di droga, e nell'inquietante distesa di aerei militari abbandonati nel deserto nei pressi di Tucson - quella tratteggiata da Don DeLillo in Underworld - che fa scoprire l'esistenza di Los Alamos, la base del progetto Manhattan per la realizzazione della bomba atomica e centro per cinquant'anni di esperimenti nucleari perniciosi per tutto il Sudovest americano. Ma questo libro è anche un viaggio sensoriale: si sente sulla pelle il caldo torrido e implacabile del deserto dove sopravvivono crotali, topi e cactus, mentre gli sventurati che vi si addentrano finiscono disidratati e agonizzanti, e si gusta la piccantezza mozzafiato e ardente dei peperoncini - jalapeños, chiltepin, piquín e di innumerevoli altre varietà - capaci di creare dipendenza e usati dagli indiani per tenere lontani gli spiriti maligni. Il risultato è un viaggio affascinante in un luogo dell'immaginario alieno e insieme familiare.

 

Alex Shoumatoff, nato nel 1946, è scrittore e giornalista che ha dedicato la sua carriera a esplorare le regioni piú remote del pianeta e a conoscere le diversità delle culture, come testimonia il suo sito dispatchesfromthevanishingworld.com. Per Einaudi ha pubblicato Leggende del deserto americano (Frontiere, 2015).

Recensioni

recensione di Goffredo Fofi su Internazionale. (leggi)


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