Avviso

Seguendo Gesù - Fondazione Valla

Collana: Fondazione Valla
editore:  Mondadori
Volume I
data pubblicazione: 2010, IIa ed. 2011
pagine: XVIII-628
prezzo: € 30,00
ISBN: 0459422
Volume II
data pubblicazione: 2015
pagine: 680
prezzo: € 30,00
a cura di: Emanuela Prinzivalli e Manlio Simonetti
argomento: classici
formato: rilegato
per l'acquisto scegli tra:
     
ACQUISTA
non disponibile
 

Seguendo Gesù

Testi Cristiani delle origini

a cura di Emanuela Prinzivalli

e Manlio Simonetti

 

Volume I

"È bello tramontare dal mondo a Dio, perché in lui io possa sorgere" scrive Ignazio di Antiochia ai Romani, avviandosi verso il martirio nelle fauci delle belve.
È la testimonianza ultima della sequela di Cristo. "Seguendo Gesù" indica, infatti, i documenti che vengono dopo i Vangeli; ma allude anche al seguire Cristo che i suoi discepoli più antichi si raccomandano l'un l'altro.
In questo primo dei due affascinanti volumi che la Fondazione Valla dedica alla letteratura cristiana delle origini troviamo allora alcuni degli scritti che risalgono agli anni fra il 70 d.C. e i primi due decenni del II secolo, lo stesso periodo in cui furono composte la maggior parte delle opere che poi entrarono nel canone del Nuovo Testamento. Rappresentano una generazione successiva a quella dei testimoni oculari del Cristo, ma certo a qualcuno di questi autori sarà capitato di incontrare e ascoltare un discepolo diretto di Gesù. Le sue parole risuonano in essi per essere state apprese per via orale o grazie a brevi raccolte per noi perdute, anche se già alcuni vangeli erano stati composti. Il termine "cristiano" non è ancora comune, eppure il messaggio di Gesù è già radicato: a Roma, a Corinto, in Asia Minore. Impregnato spesso di giudaismo, talvolta debitore nei confronti della tradizione greco-romana, il cristianesimo prende corpo e vigore fra contrapposizioni, conflitti, e ricomposizioni.
Le comunità si organizzano, meditano e discutono la Buona Novella e i modi migliori per seguirla.
Ecco allora la Didachè, antica forse quanto il corpo centrale del Nuovo Testamento, con il suo insegnamento sulla "via della morte" e la "via della vita"; la Prima lettera di Clemente, indirizzata dalla chiesa di Roma a quella di Corinto, con la sua insistenza sulla pace, l'armonia e l'ordine; e le Lettere di Ignazio di Antiochia, che è il primo a usare termini quali "cristianesimo" e "chiesa cattolica". "Questa è la via della vita" proclama la Didachè: "innanzitutto amerai Dio che ti ha creato, in secondo luogo il tuo prossimo come te stesso; non fare ad altri tutto ciò che non vorresti fosse fatto a te.
Ecco l'insegnamento che ci danno queste parole: benedite quelli che vi maledicono, pregate per i vostri nemici, digiunate per quelli che vi perseguitano."

Volume II

Lettera di Policarpo ai Filippesi, Lettera di Barnaba, Pastore di Erma: ci si accosta con emozione, in questo secondo volume dedicato dalla Fondazione Valla alla letteratura cristiana più antica, a testi che avrebbero forse potuto entrare a far parte del Nuovo Testamento canonico. E in effetti la Lettera di Barnaba vi rimase sino al IV secolo e il Pastore di Erma fu sul punto di accedervi. Prima che tutto fosse fissato irrevocabilmente, si ascoltano in questi documenti voci antiche, autorevoli e diverse: testimoni del periodo nel quale la tradizione cristiana andava formandosi tra contrapposizioni, conflitti e ricomposizioni, eppure in costante dialogo con i Vangeli e l'opera di Paolo. Così Policarpo, tutto dedito al problema della giustizia, rievoca le Beatitudini e la missione dell'Apostolo: «né io né un altro mio simile» scrive «è in grado di emulare la sapienza del beato e glorioso Paolo, il quale, venuto in mezzo a voi, faccia a faccia con gli uomini di allora, insegnò con precisione e fermezza la parola di verità». «Barnaba», per molto tempo considerato proprio il collaboratore di Paolo che porta quel nome negli Atti degli Apostoli, vuole insegnare la «conoscenza perfetta» e distingue «due vie di insegnamento e potere, l'una della luce e l'altra delle tenebre», alle quali sono preposti rispettivamente gli angeli del Signore e quelli di Satana. Egli interpreta allegoricamente i sei giorni della Creazione come i seimila anni nei quali «il Signore porterà tutto a compimento», e distingue con forza, talvolta persino con acrimonia, tra l'Alleanza antica, quella di Israele, e la nuova, quella cristiana. L'allegoria, però, domina più decisamente nel rutilante Pastore di Erma, un trattato fatto di narrativa e dialogo e intessuto di cinque visioni, dodici «mandati» o comandamenti, e dieci «similitudini» o parabole. Erma raccomanda con insistenza la penitenza e la conversione in vista della fine imminente del mondo. È la testimonianza ultima della sequela di Cristo. «Seguendo Gesù» vuol dire, infatti, i documenti che vengono dopo i Vangeli; ma allude anche al seguire Cristo che i suoi discepoli più antichi si raccomandano l'un l'altro.

Emanuela Prinzivalli insegna storia del Cristianesimo e delle Chiese alla Sapienza Università di Roma.

Condividi questo articolo su...