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Cohen, I miei anni con Jane Austen

collana: Frontiere Einaudi
editore: Einaudi
data pubblicazione: 19/11/2024
pagine: 344
prezzo: € 21,00
ISBN: 9788806255480
a cura di:
traduzione di: Laura Noulian
argomento: narrativa straniera
formato: rilegato
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Rachel Cohen

I miei anni con Jane Austen

Un memoir in cinque romanzi


Spesso chiediamo ai libri che leggiamo di portarci altrove e di sospendere temporaneamente l'urgenza della vita. Ma ai libri che rileggiamo chiediamo risposte sul nostro presente. Rachel Cohen ha, per sette anni, ragionato su di sé e sui romanzi di Jane Austen per venire a capo del lutto, della gioia e della bellezza.

Sembra che qualcuno abbia chiesto una volta al filosofo Gilbert Ryle se, oltre ai testi di filosofia, leggesse anche romanzi. E sembra che Ryle abbia risposto: «Sí, ovvio, ogni anno li rileggo tutti e sei». L’aneddoto è riportato da Rachel Cohen nelle prime pagine del suo testo, da una parte allo scopo di introdurre Jane Austen in tutta la sua grandezza, e dall’altra al fine non meno importante di far ridere il suo amatissimo padre ormai molto malato. Del proprio libro, Cohen afferma che si tratta «del memoir di un periodo della mia vita segnato dalla malattia e dalla morte di mio padre e dalla nascita dei nostri due figli; di una riflessione sui romanzi di Austen, e di un libro su come leggiamo e rileggiamo in tempi di solitudine e di trasformazione». Leggiamo per tanti motivi, spesso per concederci una sospensione momentanea dalla vita che stiamo vivendo. Ma ci sono libri di cui siamo rilettori, e a questi ci accostiamo in modo completamente diverso, con la mente affollata di ricordi. Ci sono libri che vogliamo sfidare ad accompagnarci in tempi differenti del nostro percorso; certi accolgono la provocazione e ci raccontano storie nuove, soprattutto di noi; altri invece non reggono e restano collegati a fasi passate della nostra vita e delle nostre letture. Rileggere significa comunque verificare la tenuta del nostro entusiasmo. Rachel Cohen sfida se stessa come rilettrice di Austen tramite la traversata estrema dei suoi romanzi e, naturalmente, trova la forza di una voce autoriale che non la delude, ma anzi rilancia e complica le sue aspettative. Sono sette anni di assiduo confronto e di scambio con una compagna di viaggio eccezionale a cui Cohen affida con pazienza il disordine dei suoi pensieri e delle sue emozioni, facendosi guidare dalle sorelle Elinor e Marianne di Ragione e sentimento, dalla Fanny di Mansfield Park, da Emma, dall’Elizabeth Bennet di Orgoglio e pregiudizio e dalla Anne Elliot di Persuasione. E nel rivolgere ai testi domande sul proprio lutto e sullo scompiglio felice prodotto dalla maternità, scopre l’impatto profondo di ogni dettaglio, accordando il proprio ascolto del tempo all’apparente irrisorietà del quotidiano sulla scorta della grande lezione austeniana. Ne nasce un racconto di sé nel quale, mentre ci parla del proprio tortuoso percorso d’amore, delle sue riflessioni sullo scorrere del tempo e sulla metamorfosi dei sentimenti, dell’esperienza teatrale della madre e degli studi del padre, Rachel Cohen incessantemente ripete: «Se avete già letto Jane Austen, siate suoi rilettori».

 

Rachel Cohen ha pubblicato i suoi saggi su «The New Yorker», «The Guardian», «The London Review of Books», «The New York Times», «The Believer» e «McSweeney's» fra gli altri. Per Einaudi ha pubblicato I miei anni con Jane Austen. Un memoir in cinque romanzi (2024). È autrice di altri due libri, A Chance Meeting. Intertwined Lives of American Writers and Artists (2004), vincitore del PEN / Jerard Fund Award, e Bernard Berenson. A Life in the Picture Trade (2013). È docente di scrittura creativa all'Università di Chicago, dove vive.

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