...se non ci fossero i libri, noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini.

Cardinale Bessarione

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Shoji Kaoru, Attenta, Cappuccetto Rosso

collana: Letture Einaudi
editore: Einaudi
data pubblicazione: 24/09/2024
pagine: XXVI - 174
prezzo: € 18,50
ISBN: 9788806257507
prefazione a cura di: Alessandro Clementi Degli Albizzi
traduzione di: Alessandro Clementi Degli Albizzi
argomento: narrativa straniera
formato: brossura
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Shoji Kaoru

Attenta, Cappuccetto Rosso

 

Tokyo 1969. La giornata di un ragazzo alle prese con le rivolte studentesche, una fidanzata permalosa che ogni due per tre dice di voler «mordersi la lingua e morire soffocata», signore della buona borghesia intente a combinare matrimoni, una dottoressa sexy e una bambina che lo farà piangere di dolore e di gioia. Un torrentizio flusso di parole in cui la polemica del giovane protagonista contro l'ipocrisia del mondo adulto è sempre intrecciata all'ironia e alla comicità. Il romanzo che ha innovato la letteratura giapponese con uno sguardo all'Ulisse di Joyce e uno al Giovane Holden.

La bulimia di «cioè», «in altre parole», «come spiegarmi?», «come farmi capire?» è la forma assunta dalla volontà di non cedere alla logica binaria del giusto / sbagliato, la rassegnazione accompagnata da un malcelato piacere nell’inseguire all’infinito un pensiero inafferrabile che è piú sensazione che idea. Quando Kaoru si mette alle strette da solo ma è obbligato lo stesso a dare una parvenza di intelligibilità alle sue opinioni, allora ci investe con un profluvio di parole, i periodi si allacciano l’uno all’altro spasmodicamente in un rimando senza fine, i concetti si avvitano su sé stessi come in una spirale perpetua. Ma per nostra fortuna è un fiume di parole che si accompagna a una salutare dose di umorismo tutto sui generis, alla freschezza e all’ariosità di cui dicevamo e a un certo potere ipnotico. dalla prefazione di Alessandro Clementi degli Albizzi

 

Fukuda Shoji nasce a Tokyo nel 1937, figlio di un dirigente della casa editrice Sanseido. Frequenta scuole prestigiose e si laurea in Legge. Nel 1958 pubblica il suo primo racconto, Soshitsu (Perdita), su una rivista universitaria. L'anno seguente il racconto esce in volume. Partecipa al Gruppo 60, che si riuniva intorno a Maruyama Masao, professore di Scienze Politiche, punto di riferimento delle rivolte studentesche (ma poi accusato dalle frange piú estremiste di essere compromesso col potere). Nel 1969 pubblica Attenta, Cappuccetto Rosso, anche in questo caso prima in rivista e poi in volume. Il protagonista del romanzo si chiama Shoji Kaoru, nome col quale d'ora in poi lo scrittore firmerà tutte le sue opere. Il romanzo vince il piú importante premio letterario giapponese: l'Akutagawa. Segue, nello stesso anno, Sayonara kaiketsu kurozukin (Addio, invincibile Cappuccio Nero). Nel 1971 esce Hakucho no uta nanka kikoenai (Non lo sento, il canto del cigno bianco). La «quadrilogia di Kaoru» si conclude nel 1977 con Boku no daisukina aohige (Il mio adorato Barbablú). Dopodiché Shōji Kaoru non pubblica piú romanzi né narrativa in genere. Solo un paio di raccolte di saggi, poi si chiude in un totale silenzio che dura ancora oggi.

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