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Bianchi, Fraternità

collana:  Frontiere
editore: Einaudi
data pubblicazione: 17/09/2024
pagine: VIII -  96
prezzo: € 16,50
ISBN: 9788806255565
prefazione a cura di: Papa Francesco
traduzione di:
argomento:
formato: rilegato
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Enzo Bianchi

Fraternità


«In questo libro, Enzo Bianchi, con la sua abituale profondità umana e intelligenza spirituale, mostra che la fraternità è la vocazione dell'umanità».
Papa Francesco

«In questo libro, Enzo Bianchi, con la sua abituale profondità umana e intelligenza spirituale, mostra che la fraternità è la vocazione dell'umanità. Siamo tutti fratelli e sorelle in umanità, mortali ma con la consapevolezza di essere viventi per stare in relazione gli uni con gli altri. Il grande dono che possiamo accogliere è l'altro: vicino o lontano, conosciuto o sconosciuto, amico o nemico. Se ci mettiamo accanto, abbiamo sempre di fronte un fratello, una sorella, e sentiamo di avere un'unica vocazione: passare dal dire "io" al dire "noi", per vivere insieme». Dalla prefazione di Papa Francesco

Nella celebre triade di valori coniata dalla rivoluzione francese – libertà, uguaglianza, fraternità – il terzo elemento è forse il piú trascurato. Eppure proprio la fraternità è necessaria per dare fondamento all’affermazione dei primi due. Il culto della libertà assoluta mina le basi dell’uguaglianza e l’uguaglianza imposta come unico principio distrugge la libertà. Si parla spesso di crisi della paternità e della maternità, ma ciò che manca al nostro vivere insieme è soprattutto la fraternità. E nella società contemporanea il rancore, la rabbia e l’indifferenza diventano i sentimenti piú diffusi, alimentati da una politica fondata sulla paura. In questo suo nuovo libro, Enzo Bianchi ci esorta a ripensare l’idea stessa di fraternità. «Fraternità come fondamento e ragione per una necessaria fiducia nella bontà del vivere insieme; fraternità come solidarietà tra membri di una convivenza ai quali è necessario riscoprire il bene comune; fraternità come incessante ricostruzione di ponti, come riproposizione di confronti, di riconciliazioni religiose, culturali ed etniche». Alle radici della fraternità, infatti, ci sono alcune esigenze imprescindibili: l’accettazione incondizionata del fratello e della sorella; un’assunzione di responsabilità degli uni verso gli altri; la solidarietà come cura e custodia reciproca. «Chi è il mio prossimo?» chiede lo scriba a Gesú nella parabola evangelica del Buon Samaritano, ma è una domanda sbagliata. Non conta chi è il prossimo, ma come possiamo noi diventare «prossimo» per i nostri fratelli. Occorre uscire da sé stessi, andare verso gli altri, provare empatia. La fraternità – ci dice Enzo Bianchi – non è spontanea, non è una condizione naturale, ma un compito che sta sempre davanti a noi. Un’opera essenziale e ineludibile che va realizzata giorno dopo giorno.

 

Enzo Bianchi è nato a Castel Boglione, in provincia di Asti, nel 1943. Nel 1965 ha fondato la Comunità di Bose, della quale è stato priore fino al 2017. Tra la sua ricchissima bibliografia segnaliamo i commenti al Cantico dei Cantici, Ruth, Lamentazioni, Qohelet, Ester (Lontano da chi? Lontano da dove (EDB 2023); Genesi (Adamo, dove sei? (Qiqajon 1994); L'Apocalisse di Giovanni (Qiqajon 1999). Presso Einaudi ha pubblicato: La differenza cristiana (2006), Il pane di ieri (2008), Per un'etica condivisa (2009), Ogni cosa alla sua stagione (2010), L'altro siamo noi (2010), Fede e fiducia (2013), Dono e perdono (2014), Spezzare il pane (2015), Gesú e le donne (2016) e Fraternità (2024). Per i «Millenni» ha curato il volume Regole monastiche d'Occidente (2001) e progettato e diretto la nuova traduzione della Bibbia in tre volumi (2021).

Jorge Mario Bergoglio, nato a Buenos Aires nel 1936 da una famiglia di emigranti piemontesi, ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1969. Nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires nel 1992, è divenuto primate d'Argentina nel 1998, cardinale nel 2001, capo della Conferenza episcopale argentina nel 2005. Il 13 marzo 2013 è stato eletto Papa, il primo appartenente alla Compagnia di Gesù e il primo latinoamericano della storia, succedendo a Benedetto XVI con il nome di Francesco.

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